Ricordati i soldati caduti con divisa austro-ungarica

Anche quest’anno è stata rinnovata, nel cimitero di via Aquileia a Romans d’Isonzo, l’annuale cerimonia commemorativa a ricordo dei soldati di Romans, una cinquantina, che con addosso la divisa austro-ungarica, nel corso della Grande guerra persero la vita o finirono nella lunga lista dei dispersi sui fronti in cui si svolge il conflitto. Soldati che con l’arrivo in queste nostre terre del Regno d’Italia, diventarono molto scomodi e vennero volutamente dimenticati fino a pochi anni fa quando la loro memoria è riaffiorata da un troppo lungo oblio.La celebrazione, giunta al suo 13° anno, si è tenuta (in modo sobrio nel rispetto delle norme previste per la prevenzione della pandemia di Covid-19) davanti alla lapide posta sulla facciata esterna della chiesetta cimiteriale, che elenca i nomi di tutti coloro che nel corso di quel fatidico e drammatico anno 1914 partirono per ilo fronte e non fecero purtroppo più ritorno nel loro paese. L’iniziativa è stata nuovamente promossa dalla locale associazione culturale “I Scussons”, con il patrocinio di Österreichisches Schwarzes Kreuz (Croce Nera Austriaca), dell’amministrazione comunale di Romans e dell’Associazione culturale Mitteleuropea, in collaborazione con la Pro loco di Fogliano Redipuglia e gli “Amici della Croce Nera Austriaca, col contributo della Banca di credito cooperativo di Staranzano e Villesse. La cerimonia ha preso il via all’ingresso del cimitero, da dove i presenti – rappresentanti di associazioni combattentistiche e d’arma assieme a diversi cittadini -hanno formato un corteo distanziato ed hanno raggiunto la lapide, per osservare inizialmente un minuto di silenzio, prima della benedizione impartita dal parroco di Villesse ed amministratore parrocchiale di Romans, monsignor Luigi Olivo. Ha preso quindi la parola il sindaco Davide Furlan, che dopo aver ricordato i soldati austro-ungarici locali, ha ringraziato quanti sul territorio si sono adoperati per strapparli al lungo oblio che si era creato attorno a loro. Lo ha ricordato anche Ivaldi Calligaris, del gruppo “I Scussons”, che nel suo intervento ha pure auspicato che vengano quanto prima ricordati in maniera degna anche i morti e i dispersi locali nel corso della Seconda guerra mondiale. Nel corso della cerimonia è stato pure ricordato che sul lato sinistro della chiesetta cimiteriale è stata collocata un’altra lapide, a cura del Gruppo Speleologico Carsico di San Martino del Carso, in memoria dei soldati austro-ungarici che, durante la Grande guerra, sono deceduti negli ospedali militari allestiti nel territorio di Romans d’Isonzo. Questa nuova lapide verrà inaugurata ufficialmente non appena lo permetterà la situazione pandemica.