Pressburger: regista, scrittore e drammaturgo

Per come ha raccontato la sua vita, per la visione umanitaria e la profondità del suo pensiero, lo scrittore, regista e drammaturgo Giorgio Pressburger, ha incantato quanti hanno partecipato, nel centro culturale di Casa Candussi – Pasiani, a Romans, all’incontro proposto nell’ambito della rassegna del “Martedì d’Autore”, promossa dal Circolo “Fain” e da “I Scussons” col patrocinio del Comune e il sostegno della Fondazione Carigo e della BCC di Staranzano e Villesse. Incontro condotto dalla giornalista Margherita Reguitti, in cui Pressburger, che ha fatto ritorno a Romans dopo trent’anni, ha presentato il suo ultimo libro “Don Ponzio Capodoglio”, edito da Marsilio. Pressburger, nato in Ungheria nel 1937, ha esordito ricordando la sua fuga dalla patria magiara nel 1956 in occasione della rivoluzione ungherese, pur non essendo anticomunista ma per i crimini commessi dal regime russo, approdando in Italia dove ha avuto modo di lavorare alla Rai dedicandosi pure alla scrittura, che ha sempre interpretato come occasione per far conoscere il suo pensiero, criticando la lettura d’intrattenimento che nulla vale ma che invade oggi il mondo dell’editoria. Prendendo spunto dal suo libro, un romanzo che narra la storia del nobile spiantato e ingegnere Ponzio Capodoglio, un rumeno venduto alla Germania Federale e preso dall’insana mania di voler conoscere la propria identità, che alla fine gli provocando soltanto delusioni, Pressburger ha considerato l’identità come un qualcosa di negativo, che pone l’uomo in conflitto con il suo prossimo rifiutando la diversità dell’altro.