Madre Adeodata: una vita dedicata a Rosa Mistica

Ricorrono quest’anno i 90 anni dell’incoronazione di Rosa Mistica, che avvenne il 20 settembre 1931 nel corso di un solenne pontificale celebrato nel Duomo di Cormons dall’arcivescovo di Gorizia Francesco Borgia Sedej. Domenica 19 settembre, con una Messa solenne che sarà celebrata alle 18.30 nel santuario di Rosa Mistica, sarà ricordato quest’ anniversario elevando una preghiera alla Madonna che da quasi tre secoli veglia sui cormonesi. Nella stessa giornata di domenica 19, le Suore della Provvidenza ricorderanno gli anniversari di professione religiosa delle consorelle ospiti nel convento di largo San Scrosoppi. E’ stata quella del 20 settembre 1931 a Cormons una domenica di grande festa di popolo, che vide confluire da ogni parte della regione, ma in particolare dalla diocesi, 30 mila persone secondo il settimanale L’idea del popolo che dedicò ampio spazio all’avvenimento. Un numero arrotondato per eccesso? Chissà. Le foto di quella giornata riportano una moltitudine di gente presente alla processione che si è snodata dal Duomo al santuario dopo l’incoronazione di Rosa Mistica e del Bambino. Accanto all’arcivescovo Francesco Borgia Sedej che su mandato della Santa Sede ha incoronato la Madonna – le corone poste su un cuscino di velluto furono portate da due bambini cormonesi, Lionello Cucut e Corrado Menon – c’erano altri due presuli, mons. Luigi Fogar, vescovo di Trieste, e mons. Trifone Pederzolli, vescovo di Parenzo e Pola.Con l’incoronazione di Rosa Mistica, e l’elezione della chiesa di Santa Caterina a santuario, si concretizzava un sogno cullato per oltre 40 anni dalle Suore della Provvidenza. Era il 1890 quando la Madre generale, la cormonese Cecilia Piacentini, inaugurò con una sua prima generosa offerta la “Cassa di Rosa Mistica”, dove confluirono le offerte dei fedeli ma anche i risparmi della comunità religiosa e il ricavato dei lavoretti artistici eseguiti dalle suore e dalle novizie; in uno scrigno speciale furono poi custoditi gioielli e le gemme donate dai devoti e dalle novizie prima della loro professione. Tra le gemme che impreziosiscono la corona di Rosa Mistica ci sono anche due ametiste donate nel 1905 dal papa Pio X, memore della visita che da patriarca di Venezia aveva compiuto il 15 settembre 1899 alla chiesa pregando dinanzi alla statua di Rosa Mistica. Ma chi si è coraggiosamente battuta per giungere all’incoronazione fu madre Adeodata Rizzi, allora superiore della Casa di Cormons. Era vissuta a lungo accanto a madre Piacentini e aveva sentito narrare proprio dalla sua bocca le varie iniziative ideate per onorare la Vergine Rosa Mistica e capì che toccava a lei continuare, completare e perfezionare l’opera già iniziata.  Madre Adeodata ricordava poi di avere condiviso l’entusiasmo di madre Cecilia, della sua vicaria Giuditta Defrancesco che per il suo zelo era detta “la perla di Rosa Mistica “, e di altre consorelle nella preparazione delle corone d’oro che dovevano cingere la fronte della Vergine e del Bambino.  La cronaca del santuario degli anni 1926-1931 ci fa rivivere nel clima di fervore mariano creato da madre Adeodata. Questa suora trentina – era a nata a Fondo, paese della Val di Non, nel 1883 – maestosa nel portamento ma di animo gentile, trascorse gran parte della sua vita religiosa a Cormons, dove giunse la prima volta nel 1990, a 17 anni, per entrare nel Noviziato scegliendo la strada che aveva intrapreso la sorella maggiore Giuditta (suor Faustina); una vocazione che sarà seguita qualche anno più tardi dalla sorella minore Francesca(Fanny), che prese il nome di suor Deogratias.  Una famiglia, quella dei Rizzi, di forte tradizione religiosa e numerosa: suor Adeodata, al secolo Annunziata Pia. era la decima di 14 tra fratelli sorelle. Fin da bambina nutrì la sua vocazione religiosa, che maturò negli anni dell’adolescenza.Madre Cecilia, che per 40 anni dal 1890 al 1920 guidò le Suore della Provvidenza e vie considerata cofondatrice della Congregazione nata per volontà di san Luigi Scrosoppi, aveva molta stima di suor Adeodata, perché la riteneva dotata “di vero spirito religioso, di intelligenza, di sodo criterio, di rara prudenza”. Tanto che a 23 anni, prima ancora della professione perpetua, la nominò superiora della Casa di Tesero, in Val di Fiemme. Fu una scelta audace, ma anche lungimirante e madre Cecilia, a chi le chiedeva notizie della nuova superiora, scrisse: “Mando loro una madre che ha tutte le qualità buone e belle, solo gliene manca una: quella dei capelli grigi”.  Madre Adeodata tornò a Cormons nel 1912 e in quello stesso anno fu nominata superiora della Casa. Due anni, allo scoppio della prima guerra mondiale, fu tra le quattro suore, che nel 1914 da Cormons furono inviate a Gorizia per svolgere il servizio di infermiere del Reserve spital che la Croce rossa aveva aperto nei locali del Seminario centrale. Le vicende belliche la portarono l’anno successivo a Vienna dove operò come superiora nell’Ospedale militare di Simmering. Finita la guerra, madre Adeodata fece rientro con le consorelle a Cormons nell’aprile del 1919 e riprese il suo incarico di superiora che manterrà, salvo una breve interruzione, fino al 1933.Furono anni intensi, che videro nascere l’infermeria, il trasferimento della Casa generalizio a Gorizia (1925) e l’apertura di nuove case e missioni. Nacque nel 1926, per volontà di madre Adeodata il bollettino “La voce di Rosa Mistica”, diffuso in pochi anni in tutto il mondo. L’epistolario della madre – curato dopo la sua morte da suor Virgilia Peterlongo che fu sua segretaria per quasi 40 anni – in questo periodo è tutto una fioritura di espressioni che ci rivelano la sua tenerezza filiale verso Maria Rosa Mistica. Basta rileggere le suppliche e le lettere rivolte a cardinali, vescovi e sacerdoti per chiedere consigli e appoggi nella sua impresa di arrivare all’incoronazione della Madonna.Una tenacia che diede i suoi frutti. Dopo la richiesta e l’appello rivolto alla Santa Sede da tutti i sacerdoti del decanato che ricordavano tra l’altro i fatti miracolosi del sudore della statua della Madonna avvenuti nel gennaio 1737, il decreto di approvazione venne firmato dall’allora cardinale Eugenio Pacelli, arciprete della basilica di San Giovanni, il 31 maggio 1931. A Cormons era ormai tutto pronto per questa solenne cerimonia, che fu fissata per il 20 settembre, mentre si ultimavano i lavori per la realizzazione del nuovo altare maggiore dove sarà collocata la statua di Rosa Mistica, che ancora oggi accoglie i numerosi fedeli che le fanno vista e l’invocano.Madre Adeodota nel 1933 fu eletta generale della Congregazione, incarico che terrà per sei anni. Fino al 1947 ricopri l’incarico di vicaria e nel 1953 fece ritorno a Cormons per trascorrere gli ultimi suoi anni.  Ma non stette con le mani in mano. Non avendo responsabilità, dedicò il suo tempo al bene della Congregazione. Si occupò della spiegazione della Santa Regola, affinché ogni Superiora avesse un aiuto, e per interpretarla tutte allo stesso modo. Poi un opuscolo “La Suora infermiera”, e uno sul modo di educare la gioventù in convento.Morì il 17 settembre 1960 e i suo resti mortali si trovano nella cripta della cappella di San Giuseppe assieme a quelli delle Consorelle della Carità, di madre Cecilia Piacentina e di madre Paola Martinello. “il giglio di Pola”.