Le grandi opere che Dio ha fatto in Maria

Alla messa delle 18 presieduta dal parroco don Alessandro, è seguita la partecipata processione per le vie del paese, dove sono stati esposti fiori, drappi, e altri segni di fede per accompagnare il passaggio della Madre del Signore. Nell’omelia di don Alessandro è emerso forte l’invito per ognuno di intraprendere un cammino di conoscenza ed affidamento alla Parola di Dio, trovando un modello proprio nello stile di Maria.”Nella Solennità dell’ Assunta abbiamo innalzato lo sguardo e il cuore per contemplare “Le grandi opere che Dio ha fatto in Maria”. Colui che è grande ha compiuto nell’umile sua serva quelle meraviglie che la Vergine Madre stessa ha cantato nel Magnificat: l’amore di Dio si è rivelato più forte del peccato e della morte.In Dio noi abbiamo una madre che vive con il suo corpo e la sua anima vicinissima a ciascuno di noi, che ci conosce e ci ama, che può aiutarci con la sua bontà materna, alla quale possiamo rivolgerci in ogni momento, alla quale affidare tutta la nostra vita.Ascoltando il canto del Magnificat ci siamo introdotti nella conoscenza della persona di Maria, del suo cuore e della sua anima: anima che ha proclamato la grandezza del Signore.Maria ci mostra che la grandezza di Dio non toglie nulla al pieno compimento della nostra umanità . Lei ci mostra che Dio non ostacola l’uomo, non gli toglie spazio vitale. Lei sa che, se Dio è grande, anche noi in lui realizzeremo la nostra vera grandezza.L’errore fatale è pensare che per essere liberi, autonomi ed indipendenti, Dio debba scomparire dalla nostra vita: questo è stato il pensiero anche del figlio prodigo, il quale non capì che, proprio per il fatto di essere nella casa del padre, era  “libero”. Andò via in paesi lontani e consumò la sostanza della sua vita. Alla fine capì che, proprio per essersi allontanato dal padre, invece che libero, era divenuto schiavo; capì che solo ritornando alla casa del padre avrebbe potuto essere libero davvero, in tutta la bellezza della vita.E ancora ascoltando Maria mentre canta il suo Magnificat, possiamo capire quanto lei era veramente “a casa” nella Parola di Dio, viveva della Parola di Dio, e nella misura in cui parlava con le parole di Dio, pensava con le parole di Dio, i suoi pensieri erano i pensieri di Dio, le sue parole le parole di Dio. Maria così splendida, così buona, così raggiante di amore e di bontà perché penetrata dalla luce divina!Maria così sapiente per questo suo essere immersa nella Parola di Dio.Chi pensa con Dio pensa bene, e chi parla con Dio parla bene. Ha criteri di giudizio validi per tutte le cose del mondo. Diventa sapiente, saggio e, nello stesso tempo, buono; diventa anche forte e coraggioso, con la forza di Dio che resiste al male e promuove il bene.E, così,  Maria parla con noi, parla a noi, ci invita a conoscere la parola di Dio, ad amare la parola di Dio, a vivere con la parola di Dio, a pensare con la parola di Dio.”Dopo il momento liturgico vari partecipanti si sono ritrovati nella sala domus dell’area parrocchiale, per condividere la cena, in un momento di fraternità e di incontro.

Una giornata intensa di spiritualità e vera condivisione

È stata una splendida giornata di spiritualità e condivisione, quella che l’Unità Pastorale delle parrocchie S. Maria Annunziata Romans-Fratta e S. Andrea Apostolo di Versa ha vissuto, come ogni anno, al Santuario della Beata Vergine di Castelmonte, in vista della Solennità dell’Assunzione di Maria del 15 agosto. Un bel gruppo di fedeli si è ritrovato a Castelmonte, alcuni con il pellegrinaggio a piedi dall’inizio della salita, altri sono arrivati autonomamente più tardi per la s. Messa. Alcuni poi si sono ritrovati  insieme sotto il secolare ippocastano a condividere il pranzo al sacco, per unire al momento liturgico anche l’aspetto conviviale e di scambio fraterno.La comunità cristiana pone attenzione alla preparazione al giorno festivo con la celebrazione penitenziale, perché la Festa cristiana richiama alla conversione e questa si realizza compiutamente con il Sacramento della Riconciliazione.  Punto centrale della Festa è la Parola: il momento celebrato e il messaggio di Maria, Madre della Chiesa, non possono non convergere ed esprimersi che nella celebrazione dell’Eucaristia, fonte della vita della Chiesa.  Tutto questo è emerso con forza e chiarezza nella preghiera di affidamento a Maria, nella contemplazione dei Misteri gioiosi, nelle profonde riflessioni di don Alessandro. Riconciliata e rafforzata dalla Comunione Eucaristica, la comunità ritorna alle proprie case pronta alla Processione, simbolo di sequela. La Processione come Chiesa in cammino ha origine nella Parola. Infatti nell’Antico Testamento la marcia dell’esodo è presentata come una grande processione, così come il ritorno dall’esilio. Nel nuovo Testamento l’entrata processionale di Gesù in Gerusalemme prepara al Sacrificio della Croce. E’ una manifestazione di fede profonda. Talvolta le processioni “tradizionali” vengono celebrate in modo diverso da come storicamente sono nate e non sempre è facile vederne la connessione con il Mistero della Salvezza: la giornata di raccoglimento nel silenzio del Santuario, un po’più vicino al Cielo, ci ha ricondotto al cuore autentico della celebrazione. È stata davvero una bella giornata di serenità, di amicizia, di bellezza: anche attraverso le colonne di Voce Isontina, i partecipanti vogliono rinnovare il “grazie” ai frati che hanno accolto ma anche a chi si è messo a disposizione per portare su e giù le persone non in grado di camminare a lungo e a don Alessandro che con amore guida le comunità sulla strada della Fede. Marinella Lupieri