La missione dei nonni fondamentale nella nostra società

A distanza di due anni di sola celebrazione in chiesa dovuta alla pandemia, la parrocchia di San Lorenzo Isontino, ha finalmente ripreso il 26 luglio la tradizionale festa dei nonni con il momento conviviale dopo la messa delle 19, con una partecipazione più che compatta dei fedeli, felici di ritrovarsi assieme immersi nella cornice arborea dei pini secolari che racchiudono l’area sportiva. L’aspetto religioso è ineludibile, ma anche quello umano ha il suo peso, e don Bruno ribadisce più volte che preghiera e vita sono un tutt’uno: la preghiera non è solo una dimensione verso Dio ma anche un punto di verifica della vita con gli altri, i nonni in questo caso, meritevoli di una nicchia speciale nella Comunità. Ed è a loro che il parroco, all’inizio della messa, si è rivolto con parole di accoglienza, nonché di gioia e una punta di soddisfazione personale per aver creato, già 25 anni fa la festa dei nonni nella parrocchia in cui operava, ottenendo allora lo stesso apprezzamento di oggi. Con la sua ironia sottile, non scevra del dovuto rispetto, ha asserito di sentirsi quasi un precursore di papa Francesco che ha celebrato il 24 luglio di quest’anno la seconda Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani. Nel suo messaggio Sua Santità ha scelto delle immagini molto rappresentative: la cultura dello” scarto”, mentalità che fa sentire estranei alla fragilità della vecchiaia a cui le società offrono piani di assistenza, non progetti di esistenza, la chiamata degli anziani e dei nonni ad essere artefici della “rivoluzione della tenerezza” e il far festa della Chiesa con coloro che il Signore ha “saziato di giorni”. Saziare! Non ci si sazia mai abbastanza dei giorni da vivere se si profonde il bene e lo si percepisce non come valore aggiunto ma come parte integrante dell’essere e “vocazione” verso l’altro.Nella sua omelia don Bruno è riuscito a tratteggiare con particolare delicatezza tutte le peculiarità della figura e della “missione” dei nonni. Una missione che si concretizza in un contesto più ristretto, quello famigliare, dove i nonni esercitano la loro tacita missione di angeli tutelari dei nipoti. Don Bruno ha definito il loro ruolo come esperienza dell’essere stati non solo genitori ma educatori, come collegamento con un passato che rimanda ad un presente. Originale la connotazione di “gioco di squadra” della funzione dei genitori e dei nonni: i primi aiutano a crescere, i secondi sostengono i figli nel ruolo di genitori. Dopo la messa l’incontro di fraterna condivisione dei cibi preparati dai volontari già attivi nella Sagra dello Sport, con l’ausilio dei ragazzi dalle “magliette gialle” impegnati nel servizio ai tavoli: un plauso alla loro disponibilità, mai venuta meno dai tempi della Cresima.