Judrio: passo in avanti verso il Contratto di fiume

Un importante passo in avanti è stato compiuto per arrivare al Contratto di fiume, che riguarda lo Judrio e il suo bacino.A Prepotto, nell’ambito della Settimana nazionale della bonifica e dell’irrigazione, c’è stata la formale firma della dichiarazione di intenti sottoscritta dai sindaci dei 17 Comuni del bacino idrografico. dall’assessore Fabio Scoccimarro per conto della Regione, dal responsabile dell’Autorità di bacino, dal Consorzio di bonifica pianura isontina e dall’associazione Judrio di Cormons, che da anni si batte per la tutela e la salvaguardia dello Judrio. Erano presenti i sindaci e i rappresentanti dei 17 comuni che sono Drenchia, Grimacco, Stregna, Prepotto, Dolegna del Collio, Cormons, Corno di Rosazzo, San Giovanni al Natisone, Chiopris-Viscone, Medea, Romans d’Isonzo, Mariano del Friuli, Moraro, Capriva del Friuli, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino e Mossa. Il Contratto di fiume è uno strumento – hanno commentato gli assessori regionali all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, e alle Risorse agroalimentari e forestali, Stefano Zannier – che consentirà di individuare con il metodo della condivisione con le realtà, la popolazione, le attività economiche, gli interventi e le forme di tutela e valorizzazione che permetteranno di salvaguardare il bene ambientale perseguendo uno sviluppo sostenibile del territorio. Secondo Zannier serve un cambiamento di carattere culturale nel modo di affrontare l’argomento “bene acqua”: occorre ripensare sia la rete strutturale di distribuzione esistente che le tecniche di erogazione.Per ottimizzare il “bene acqua” anche rispetto alle esigenze delle aziende agricole impegnate nelle colture particolari e di pregio.Un percorso che un sempre maggior numero di realtà ha intrapreso e che deve essere valorizzato attraverso scelte e soluzioni innovative mirate anche sotto il profilo della disponibilità delle risorse idriche.La Dichiarazione di intenti è importante perché mette in rete tutti i Comuni che fanno parte del bambino dello Judrio, che comprende anche i suoi affluenti Recca e Versa. Ma la strada per arrivare al Contratto di fiume è ancora lunga e per accelerare l’iter burocratico, assai complesso, è necessario che tutti remano dalla stessa parte.Dopo la Dichiarazione di intenti si dovranno costituire i necessari organismi tutti su base volontaria quali il Comitato tecnico istituzionale, l’assemblea del contratto di fiume e la Segreteria tecnico-scientifica.Il Comitato tecnico Istituzionale comprenderà tutti i soggetti istituzionali coinvolti (ad es. Comuni, Regione ed Autorità di Distretto idrografico) e per quanto riguarda lo Judrio sarà coordinato dal Consorzio di bonifica della pianura isontina. L’assemblea è l’organo più importante in quanto approva i documenti veri e propri che costituiscono il Contratto di fiume.Al suo interno prevede anche una partecipazione molto più ampia come comuni cittadini che sono interessati, associazioni culturali e di categoria ed enti vari.La Segreteria tecnico scientifica è invece costituita da tutti quei tecnici (sia di enti pubblici che privati) che hanno delle conoscenze specialistiche nelle varie materie e che devono redigere i documenti tecnici veri e propri.Il bacino del fiume Judrio, che va dalla sorgente posta sotto il Colovrat fino alla sua affluenza nel Torre nel comune di Romans, possiede elementi di rilevante pregio paesaggistico, storico-culturale, turistico ed ecologico.L’attivazione di un Contratto di fiume mira a mettere a sistema questo ambito per permettere la fruizione e la condivisione dell’insieme dei valori naturalistici, paesaggistici, storici e socioeconomici all’interno di un sistema di regole che garantisca l’integrazione tra più interessi.Tra gli obiettivi, il contenimento del rischio di esondazioni distruttive con l’esecuzione di un primo programma di interventi, già in itinere, concernenti la realizzazione di opere di sistemazione idraulica e di risanamento delle acque; l’attestazione della qualità ambientale del corso d’acqua in collaborazione con Arpa; l’attestazione della presenza reale e potenziale di specie di particolare interesse ecologico e naturalistico lungo l’asta ; lo sviluppo turistico ecosostenibile ed accessibile con la valorizzazione e promozione di percorsi transfrontalieri, percorsi, valorizzazione e promozione di percorsi enogastronomici; promozione di percorsi naturalistici in zone lungo l’asta del fiume attualmente non accessibili.