Inaugurati con i giovani i Giardini della Pace

Nonostante il gran caldo, tutti protagonisti di questo evento importante perché ritorna alla fruizione della comunità un’area, utilizzata da oltre 60 anni dall’Esercito e destinata a dare un nuovo assetto urbanistico al centro collinare come già si è potuto vedere con l’abbattimento del muro e delle strutture interne.All’inaugurazione – il tradizionale drappo che copriva la targa, è stato tolto dal sindaco Luciano Patat, dal presidente della Provincia Enrico Gherghetta e dall’assessore regionale Sara Vito – erano presenti le autorità cittadine e provinciali mentre la benedizione è stata impartita da don Fausto Furlanut. Il coro Sant’Adalberto ha intonato l’inno nazionale. Tra le associazioni presenti alla manifestazione c’erano anche gli scout del Cormons 1°.L’iniziativa è stata rallegrata e movimentata anche dagli animatori e dai ragazzi del Grest, il centro estivo della parrocchia. Sotto il sole battente don Paolo ha inaugurato il nuovo anno di attività e ricordato ai partecipanti il decennale dell’attività del gruppo Grest con le relative colonne sonore e dato il via alle danze con gli auguri del vicesindaco Lucia Toros. E’ stata presentata e inaugurata anche la meridiana vivente, bella iniziativa realizzata sulla pavimentazione della piazza da Renato Devetak che ha introdotto ai ragazzi il suo uso. Ma i cormonesi hanno potuto anche soffermarsi dinanzi ai gazebo della Cormonese, dell’Alba, dell’Unitre e dell’associazione Ungrispach per conoscere le loro attività. Spazio anche agli studenti dell’Istituto comprensivo che hanno dato sfoggio delle loro bravure artistiche. A completare le tre giornate, inserite nella manifestazione AmbientArti, anche la presentazione del nuovo quaderno dell’associazione Amis da Mont Quarine e tanta musica con la collaborazione del Circolo Controtempo.Quella di sabato indubbiamente è stata una giornata da ricordare per Cormons perché segna anche un primato: il centro collinare è il primo ad aver recuperato una delle tante caserme dismesse che si trovano nell’Isontino e lo ha fatto con un progetto che ha visto a suo tempo la partecipazione dei cittadini. La scelta di realizzare un parco libero a tutti è una scelta felice.Siamo solo agli inizi, molto è ancora da fare a cominciare dall’utilizzo dell’intera area. Ci sono ancora da abbattere i capannoni e l’ultimo muro che insistono su via Madonnina, decidere cosa fare delle due cadenti strutture che la Soprintendenza alle belle arti ha vincolato, attrezzare meglio l’attuale parco con qualche struttura (panchine, giochi per bimbi…).Si sa che servono soldi, che il Comune al momento non dispone dopo averne sborsato di tasca sua per realizzare quanto è stato finora, demolizione compresa. E’ necessario che altri enti diano una concreta mano, in primis la Regione che a parole ha sempre avuto parole di elogio per la scelta fatta dal Comune e non ultima l’assessore Vito all’inaugurazione del parco.Alle promesse è auspicabile che seguano i fatti. Intanto una strada è stata iniziata e su questa è necessario proseguire anche con la fattiva partecipazione dei cormoneso. E quindi, usando un linguaggio scout, buona strada.