Il teatro entusiasma e piace ai ragazzi

Ai ragazzi piace il teatro. Può essere strano in un mondo attuale dove le cronache di tutti i giorni non fanno altro che riportare notizie in cui i ragazzi e i giovani sono protagonisti ma in modo negativo. Piaccia o meno ai ragazzi il teatro piace. E la conferma viene dalle due esibizioni teatrali che hanno visto i ragazzi calcare con entusiasmo e bravura il palcoscenico: si tratta del gruppo teatrale della scuola media “Pascoli” di Cormons e del gruppo “Rompini” del Ric Cormons. I primi hanno presentato al Teatro Comunale un divertente Mago di Oz, i secondi sotto il tendone del Ric un originale lavoro dal tema “Che cos’è il teatro”. Non è stata un’esibizione messa sul momento tanto per fare qualcosa, ma i due spettacoli sono stati il frutto di un lavoro portato avanti da mesi, da una parte dai docenti della scuola, dall’altra da un gruppo di giovani che amano il teatro e lo fanno amare ai più piccoli. Che ai ragazzi dei due gruppi – alcuni fanno parte di entrambi – piaccia fare teatro è bastato vedere come si muovevano sul palco, con un entusiasmo giovanile che ha contagiato le due platee. Hanno dimenticato una battuta? Una nota è stata troppo alta o bassa? Non importa, importante è la loro voglia di mettersi in gioco, di emozionarsi e fare emozionare. Il gruppo dei “Rompini” è nato nel 2014 sull’onda dei fratelli maggiori, i Rompiscena. Partito come un esperimento, a distanza di 5 anni si può dire che di strada ne abbiano fatta. Riprendendo le parole del parroco monsignor Nutarelli si può affermare che “i ragazzi hanno riscoperto una sensibilità da rimettere in moto – o da non perdere,  che li ha spinti a mettersi in gioco anche nei momenti più difficili, buttando la loro maschera e andando al di là delle apparenze, imparando a leggere le storie  nascoste dentro ognuno di loro, quelle storie che possono essere tante e sempre diverse, a patto di saperle  riconoscere: quelle stesse storie che riguardano le loro esperienze, le loro emozioni e le loro idee, perché rappresentano brandelli della loro vita”.