Il ricordo dei santi Giovanni, Pietro e Paolo

Il mese di giugno è caratterizzato dalla Comunità parrocchiale di Cormons da due significativi appuntamenti legati anche alla sua ricca storia e celebrati nelle due più antiche chiese: il primo nella chiesa di San Giovanni e il secondo in quella di Sant’Apollonia. In San Giovanni è stata ricordata la ricorrenza della nascita del Battista. La Messa è stata celebrata da mons. Mauro Belletti, che ricordava anche i 43 anni dell’ordinazione sacerdotale salutati con un applauso da parte dei fedeli presenti al rito eucaristico. Don Mauro all’omelia ha ricordato la figura di San Giovanni Battista, che andò a vivere nel deserto predicando e annunciando la venuta del Cristo che lui stesso battezzò nelle acque del Giordano.Pochi giorni dopo, martedì 29  giugno, come accade da alcuni anni, la solennità dei santi Pietro e Paolo nella vicina chiesetta di Santa Apollonia. La scelta di questo sito per ricordare Pietro e Paolo è dovuto al fatto che sono raffigurati un affresco presente nell’abside della chiesa. La rappresentazione artistica li rende inseparabili: Pietro ha tra le mani le chiavi e Paolo la spada; insieme rappresentano tutto il Vangelo di Cristo. Se al mito di Romolo e Remo si fa risalire la fondazione di Roma, alla storia di Pietro e Paolo è legata la nascita e lo sviluppo del cristianesimo. Non erano fratelli ma, entrambi, seguaci di Gesù, hanno realizzato e vissuto una nuova fraternità. La chiesa di Sant’Apollonia – ufficialmente è intitolata a Santa Maria ma popolarmente è chiamata di Sant’Apollonia per la sua raffigurazione in un affresco ancora ben conservato – si contende con quella di San Giovanni il primato di essere stata la prima chiesa. Non esistono documenti ufficiali su quando furono edificate, ma è quasi certo che le chiese di Santa Maria e di San Giovanni, entrambe di struttura trecentesca ma rifatte nei secoli, appartengano allo stesso periodo. D’altra parte il primo nucleo abitativo di Cormons si sviluppò sotto il Quarin sovrastato fin dal tempo dei Romani da un castrum che da posto di osservazione divenne nei secoli anche un posto difensivo con l’ampliamento nel periodo dei Longobardi dell’area fortificata a difesa dell’avanzata degli Avari.La chiesa di San Giovanni, popolarmente conosciuta anche come chiesa di Santa Lucia per la presenza nell’arco trionfale di un affresco riproducente la santa, viene citata una prima volta in un documento datato 1093 quando Il patriarca Vodalrico dona al monastero di Rosazzo, fra molti altri beni, anche la basilica di San Giovanni.  E il titolo di basilica lo ebbe perché si ritiene che in essa celebrassero i patriarchi durante il periodo della loro dimora a Cormons, dal 637 al 728.