Il crocefisso della Subida esposto in duomo

La comunità cormonese ha potuto nuovamente inginocchiarsi e pregare dinanzi al Crocifisso della Subida, opera di autore sconosciuto risalente a fine Quattrocento inizio Cinquecento, che fu testimone di eventi prodigiosi. La scorsa domenica 23 luglio il Crocifisso, che si trova normalmente nel museo di arte sacra della parrocchia, è stato portato nel duomo di Sant’Adalberto per la venerazione dei fedeli durante le celebrazioni eucaristiche e recitare una preghiera preparata per l’occasione.Questa venerazione è avvenuta esattamente 420 anni da quel 23 luglio del 1597 quando il Crocifisso della Subida, che in quel tempo doveva trovarsi in un capitello abbandonato sito nella zona, incominciò a sudare “come una persona che, nel mese di luglio, suda per il caldo”. La leggenda vuole che dinanzi a questo crocifisso si siano inginocchiati i buoi di un contadino che passava con il suo carro.Quanto accadde il 23 luglio e nei giorni successivi lo conosciamo grazie alla cronaca ricca di particolari che il vicario di allora don Mattia Cisilin riportò nei registri parrocchiali tuttora conservati nell’archivio. Il sacerdote cita, oltre alle persone che assistettero alla miracolosa sudorazione comprese le autorità religiose. anche ad alcuni miracoli, che non sono mai stati riconosciuti dalla Chiesa e come tali restano nella leggenda e nella tradizione di questa piccola chiesa eretta nella stretta gola della strada che da Cormons porta a Medana e nel Collio, ancora oggi aperta al culto. La chiesa venne eretta sulla spinta emozionale di quegli eventi tanto che la prima pietra, come riporta don Cisilin, fu posta il 25 agosto dello stesso anno.