“Il Signore non ha bisogno di frati robusti e sani”

Ritorna nel bel mezzo dell’estate la memoria della nascita al cielo dell’arcivescovo padre Antonio Vitale Bommarco, salito al Padre in uno dei giorni a lui più cari, la Madonna del Carmelo, della quale, per fede e devozione, portava fin da giovane lo scapolare. Mi confidò più volte, in occasione delle sue malattie e perdite di salute, rivivendo un’esperienza giovanile, il particolare che gli era rimasto impresso nella mente, cioè le parole del suo padre spirituale. Era l’estate del ’45 l’allora fra Vitale spinto forse da una grave ricaduta della tubercolosi, scrive nel testamento spirituale: “Poiché non vi era allora nessuna medicina (…), sapevo che lentamente ma inesorabilmente sarebbe arrivata la fine”. Tornare in famiglia? Il Padre Spirituale gli dice: “Il Signore non ha bisogno di frati robusti e sani, anzi ha bisogno di anime che si immolano con lui sulla croce!”. Così fece il suo affidamento, il Signore lo guarì e gli fece percorrere ancora una impegnativa strada lunga sessant’anni, fino al suo servizio in mezzo a noi.Lo ricorderemo con una S. Messa celebrata nella parrocchia di Moraro giovedì 16 luglio alle 17.30.  Dal 2004 la comunità di Mossa lo ricorda nella piazza dell’Oratorio parrocchiale con un’opera dei mosaicisti di Spilimbergo raffigurante la Madonna di Monte santo di cui fu devoto.