I Rompiscena fanno il tutto esaurito al Comunale

I Rompiscena – gruppo teatrale della parrocchia di Cormons – hanno fatto centro anche in questo loro settimo spettacolo. Nelle due serate, presentate al teatro Comunale il 25 e il 26 aprile hanno registrato il tutto esaurito raccogliendo molti applausi.Lo spettacolo allestito quest’anno è “Urinetown”, un musical nato nel 2001 a Broadway che racconta una storia piuttosto singolare: in una città, per problemi di siccità, sono state adottate drastiche misure tra cui la proibizione di utilizzare i bagni privati. Chiunque debba espletare i propri bisogni fisiologici, quindi, deve accedere ai bagni pubblici, pagando un’adeguata tariffa. Contraddire la legge è un reato punito con l’esilio a Urinetown, fantomatico posto di cui si sa poco o niente. La storia si innesca sull’ennesimo aumento tariffario che porta i più poveri a non potersi più permettere nemmeno il più lurido gabinetto pubblico.Da questo pretesto, lo spettacolo affronta in chiave satirica i temi della disuguaglianza sociale e della ribellione, anche violenta, a delle leggi ingiuste. In particolar modo, fa riflettere su quali possano essere le reazioni a un sistema che limiti o proibisca dei bisogni primari per l’uomo (per assurdo, in questo caso, i bisogni fisiologici). C’è chi reagisce con fermezza e positività (il giovane protagonista Bobby Strong), ma non riesce a scalzare il sistema, neanche innescando una rivoluzione tra i più poveri. C’è invece chi reagisce con altrettanta determinazione (la giovane Speranza Cladwell) ma, proponendo ideali di giustizia, libertà e amore, si vendica orribilmente di chi prima era l’oppressore.Il musical si conclude, però, con una chiave di duplice interpretazione: i rivoluzionari, divenuti efferati e incoerenti con i propri principi, non fanno neppure loro una fine felice. La stessa libertà propugnata si confonde in uno schema sottile con l’anarchia: permettendo a chiunque di fare ciò che si vuole, quando si vuole, dove si vuole, con chi si vuole, in spregio ad una visione collettiva che non si fermi al bisogno impulsivo ma guardi anche al domani, la società rivoluzionaria avrà vita breve.I ragazzi sono riusciti a interpretare con grande capacità le diverse emozione che si presentano lungo la storia, non lasciando mai un filo che, intrinseco al pretesto del musical stesso, non può essere che comico ai limiti dell’assurdo.Un grosso complimento quindi a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questa iniziativa, e un altrettanto grande augurio di poter portare questo spettacolo nella diverse realtà della nostra Diocesi.