Cristo Re a Rosa Mistica: 90 anni fa la prima volta

La festa di Cristo Re nel convento delle Suore della Provvidenza di Cormons, che abbiamo brevemente ricordato nell’ultimo numero di Voce, merita senza dubbio un approfondimento storico se non altro perché quest’anno ricorreva il 90.mo anniversario.  La celebrazione era nata da un’idea di madre Adeodata Rizzi, superiore della Casa di Cormons, che sentiva di fatto una forte attrattiva verso l’Eucarestia e preparò gradualmente la comunità all’adorazione perpetua del Ss.mo Sacramento. Dapprima si limitò a chiedere all’arcivescovo di Gorizia mons. Francesco Borgia Sedej l’autorizzazione a solennizzare il quinto anniversario della presenza di Gesù Sacramentato nell’infermeria, con una giornata di adorazione davanti al Santissimo esposto. Essa, personalmente, diresse i lavori di addobbo della cappella. La giornata eucaristica si svolse domenica 10 gennaio 1930 e si aprì con una Messa cantata cui seguì l’esposizione di Gesù-Eucarestia. A turno, le suore della comunità e le malate, quando potevano, si offrirono per l’adorazione. Tutto si svolse in un clima di profondo raccoglimento e di gioia spirituale intensa che traspariva dal volto di tutte le suore, ma in modo particolare dalla madre Adeodata.Ma quella giornata fu solo il preludio di un’altra iniziativa. Nel 1932, madre Adeodata cominciò le pratiche per ottenere il privilegio dell’adorazione perpetua del Ss.mo nella cappella dell’infermeria. Non le fu facile ottenerlo. Scrisse ripetutamente all’amministratore apostolico di Gorizia mons. Giovanni Sirotti, e poi si recò personalmente in Curia per sollecitare il consenso. Il prelato la ascoltò benevolmente, ma le osservò: “Madre, lei vorrebbe portare Gesù anche in tasca?” “In tasca proprio no, monsignore – ribatte rispettosa -, ma metterlo in molti tabernacoli perché sia adorato, questo sì che vorrei”.Ottenuta l’autorizzazione, pensò subito a un nuovo ostensorio, tutto oro e gemme. Chiese i permessi alla Curia per utilizzare a tale scopo gli ori donati a Rosa Mistica. E fatto venire da Gorizia un orefice, espose sul tavolo del parlatorio tutti gli ori e, piena di soddisfazione, fece la sua proposta: “Raccomando, prenda gli ori più belli, di maggior valore, perché per Gesù nulla è troppo”.La solennità di Cristo Re di quell’anno segnò la data d’inaugurazione dell’adorazione perpetua nell’infermeria generale.In tale circostanza si fece una solenne processione in cui Gesù-Eucaristia fu portato in tutte le stanze delle malate a loro consolazione e sostegno spirituale. La processione, che quest’anno ha raggiunto i suoi 90 anni, si ripete tuttora annualmente, nello stesso modo, nella festa liturgica di Cristo Re.