A San Leopoldo i gigli del Santo

Dopo quasi due anni di chiusura per inagibilità, la chiesa di San Leopoldo, oltre alle funzioni settimanali, ha ospitato, e ospita, alcuni tradizionali riti che si erano persi con il tempo. Dopo l’omaggio a Santa Rita con la benedizione delle rose, si onora in questi giorni Sant’Antonio con la preghiera della Tredicina. Dal 1° giugno e fino a lunedì 13 giugno nella chiesa di borgo Frati alle 18 viene recitato il Rosario seguito dalla Tredicina e alle 18.40 dalla celebrazione delle Messa vespertina. La Tredicina è un’antica forma di preghiera devozionale costituita da tredici invocazioni, il cui numero rimanda immediatamente al giorno della Festa del Santo, che cade il 13 giugno. La preghiera della Tredicina si diffuse, dapprima nella basilica del Santo ogni martedì in ricordo di “quel martedì 17 giugno 1231″ quando vennero officiati i solenni funerali del Santo a Padova e quando venne attestato il primo miracolo dopo la morte”. Successivamente, grazie alla devozione popolare, la Tredicina si diffuse in tutto il mondo.In San Leopoldo Sant’Antonio è onorato con un altare, il primo a sinistra, in marmo con colonne nere e la statua del Santo risalente al secolo XIX. In questi giorni, grazie all’opera instancabile di Livia Falato, l’altare è abbellito da gigli bianchi, raccolti nei giardini privati e offerti da molti cormonesi. Il giglio, simbolo della purezza e dell’innocenza, nell’iconografia cristiana è associato al santo padovano, la cui devozione è molto sentita anche nel centro collinare. Il 13 giugno, ricorrenza del Santo, i Frati francescani che fino al 2007 hanno gestito la chiesa di San Leopoldo celebravano nel pomeriggio una funzione con la benedizione dei i gigli e dei bambini.  Al termine si svolgeva una processione con la statua del Santo che percorreva le vie Zorutti, Friuli, Udine e Brolo per fare poi ritorno nella chiesa.