A Romans nasce il nuovo Museo Archeologico

Nuovo fondamentale passo per la valorizzazione e la promozione del prezioso patrimonio archeologico del Comune di Romans d’Isonzo, proprio a 35 anni di distanza dalle prime sorprendenti scoperte dell’imponente necropoli altomedievale, in ampia percentuale riconducibile alla popolazione longobarda.Il frutto di ripetute ed estremamente proficue campagne di scavo troverà infatti una sede permanente nel Civico Museo Archeologico, che avvalorerà ulteriormente l’attuale status di “deposito museale” riconosciuto dal Ministero per i beni e le attività culturali in funzione di un’adeguata conservazione dei reperti.Prestigioso lo spazio individuato per il Museo, che prenderà forma al secondo piano di Casa Candussi Pasiani, immobile a vocazione polifunzionale. “Locali ampi, che si prestano perfettamente allo scopo – ha commentato il vicesindaco Michele Calligaris -. Disponiamo già del progetto definitivo dell’opera e stiamo completando quello esecutivo: due distinti contributi, pari a complessivi 550 mila euro circa, ci hanno consentito di finanziare la progettazione e ci permetteranno di iniziare i lavori strutturali per la predisposizione delle sale museali. Nel prossimo bilancio inoltre stanzieremo una posta per poter concretizzare l’allestimento”.Seguito dalla Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia, con la quale il Comune intrattiene stretti e proficui contatti, il progetto permetterà di esporre un’importante quantità dei reperti affiorati dalle oltre 300 sepolture della necropoli, numerose delle quali custodivano ricchi corredi funerari.Le bacheche dello spazio espositivo saranno affiancate da una ricca sezione multimediale e interattiva, per offrire al visitatore un’esperienza di natura immersiva. Un importante contributo, a quest’ultimo proposito, arriverà dall’Associazione Invicti Lupi, che fornirà materiale filmico di particolare interesse, prodotto nell’ambito di un suo progetto in fase di realizzazione proprio in questi giorni.La portata e soprattutto le potenzialità dell’operazione culturale sono tali che il Comune lancia un appello alla collaborazione: determinante sarebbe infatti il sostegno di partner esterni, tanto pubblici quanto privati, per sviluppare al meglio e nella forma più completa possibile, un progetto che potrà rappresentare uno straordinario volano per il territorio, arricchendo il percorso archeologico locale e regionale di una nuova, rilevante tappa.Nell’insieme, dunque, l’operazione si annuncia impegnativa ma senza dubbio promettente. Sono proprio le sue grandi potenzialità a far sperare che più soggetti – istituzionali e non – si prestino a sostenerla, affiancando il Comune nello sviluppo dell’iniziativa e delle progettualità. Già abbozzata anche una sinergia con l’Arlef, l’Agenzia regionale per la lingua friulana, ai fini della traduzione anche in marilenghe il materiale didattico e divulgativo.