Una giornata del “grazie” davvero comunitaria

Grazie: una parola poco usata nella nostra società, forse perché diamo tutto per scontato, forse perché pensiamo che tutto ci sia dovuto e che non abbiamo bisogno degli altri. Forse pensiamo che pronunciare questa parola, riconoscendo che qualcuno possa darci qualcosa, limiti la nostra libertà. Invece dovremmo sempre più pronunciarla durante le nostre giornate: per primo dovremmo rivolgerla a Dio datore della vita, creatore di tutto quanto ci circonda, fonte dell’amore, Padre che ci perdona e ci accoglie.In secondo luogo dovremmo saper dire grazie agli altri per i piccoli o grandi gesti che ci sono rivolti, per il fatto di averli come compagni di viaggio sulle strade della vita, per la possibilità che c’è donata di costruire qualcosa assieme.Con queste premesse le comunità di San Vito e Nogaredo al Torre, Joannis e Aiello del Friuli si sono ritrovate come comunità per celebrare la giornata del ringraziamento. Tutte e tre le celebrazioni (domenica 8 -15 -22 novembre) hanno visto una grande partecipazione delle autorità civili e militari dei rappresentanti della Coldiretti e di fedeli dai più piccoli della Scuola per infanzia De Senibus a Joannis, (il contenuto dei cesti offerti in chiesa da anni viene destinato a loro) alle persone anziane che si ricordavano perfettamente cosa volesse dire dipendere dall’andata dell’annata agricola.Dopo le celebrazioni rese più solenni dalla presenza dei cori delle altre parrocchie, sul sagrato della chiesa si sono svolte le benedizioni sulle macchine agricole, strumenti che nel corso degli anni hanno alleviato le fatiche dei contadini, ma che non devono dare all’uomo l’idea di essere onnipotente.In luoghi diversi, come ad esempio “tal foledor” di Casa Strassoldo- Frangipane a Joannis, la sala Parrocchiale a San Vito o la “ciasa dal muini” ad Aiello la fine della liturgia Eucaristica ha segnato l’inizio di uno stare assieme in fraternità e allegria attorno ad una tavola che proponeva ogni ben di Dio sorseggiando un buon bicchiere di vino.Anche attraverso Voce Isontina giunga il grazie della comunità  tutte le persone che, con il loro contributo hanno permesso la riuscita di una festa che si perde nella notte dei tempi ma cha ha la forza anche oggi di coinvolgere le comunità della Bassa Friulana.