Sulla Via Postumia con le stampelle

Per Andrea Devicenzi, atleta para-olimpico che dall’età di 17 anni ha perso completamente, causa un incidente di moto, la gamba sinistra, Aiello è stato la seconda tappa della via di Postumia, da Aquileia a Joannis come nel programma ufficiale. La via di Postumia congiungeva via terra i due principali porti romani del nord Italia: Aquileia, grande centro nevralgico dell’Impero Romano, sede di un grosso porto fluviale accessibile dal Mare Adriatico, e Genova.Per Andrea l’incidente di moto è stato una cambiamento di vita determinante che però, se non gli ha permesso di vivere normalmente, “non riuscirò a fare quello che si fa con due gambe, ma qualcosa riuscirò a fare, se non farò cento movimenti ne farò sessanta, non voglio che nel  mio vocabolario esista la parola impossibile” come si è espresso durante l’incontro con la comunità di Aiello, gli ha permesso di realizzare notevoli imprese. Ora con le sue stampelle, disegnate e studiate da lui stesso ed elaborate assieme ai tecnici, che sono in grado di dare il massimo della funzionalità e sicurezza ad ogni suo movimento, non scivolare, evitare le vesciche sulle mani e i micro traumi sotto le ascelle, ha deciso di iniziare una gigantesca avventura: fare la via di Postumia, collegare il due mari Adriatico e Ligure con una lunga camminata di 930 chilometri. Ad accoglierlo presso il municipio di Aiello del Friuli il Sindaco Andrea Bellavite, una delegazione del Comune, giornalisti ed una ventina di persone. Il Sindaco Bellavite ha descritto brevemente la storia di questo cammino, e di un percorso che valorizza in modo impeccabile i messaggi ed i valori che il cammino porta con se. Successivamente sono intervenuti Aurelio Pantanali, Presidente del Circolo Navarca e Giuseppe Poiana, Presidente del Cammino Celeste. Andrea Divincenzi ha raccontato essenzialmente la sua esperienza di vita, un passo alla volta, dalla perdita della gamba, alle difficoltà superate ed ai traguardi raggiunti. Certamente un discorso molto toccante, un messaggio che dà fiducia e speranza a casi analoghi, quello di non arrendersi mai, cercare di migliorarsi. Alla fine dell’incontro le immancabili foto di gruppo, qualche autografo, e un grande in bocca al lupo.