Ritorna il “Lunari dai paîs sot al tôr di Aquilea”

A Perteole (Circolo Acli), presentato il “Lunari dai paîs sot al tôr di Aquilea”. Ha introdotto il presidente Luigi Rendina; saluto delle Acli provinciali dal vice presidente Sergio Iacuzzo, parole di plauso del Sindaco di Ruda Franco Lenarduzzi; ampia illustrazione del “Lunari” di Ferruccio Tassin; Giorgio Milocco ha commentato le foto della pubblicazione.Anni 34 ha il “Lunari”: giovanile maturità, nel solco di un appuntamento che diventa tradizione. Polifonico per autori, è ormai elemento identitario della Bassa Cervignanese, della quale ha già toccato ogni paese e località, sotto il campanile d’ una Aquileia aperta al mondo, vera capitale di un Friuli non imbozzolato in sé stesso. Foto storiche e relativamente recenti; racconti in friulano (lingua prevalente), echi di storia e cronaca, formano, pur in un pullulare caleidoscopico di notizie e nozioni, una ossatura unitaria. Ci sono voci e figure di umili e potenti; di re, imperatori e giù giù nobili in varia foggia e tanta “povera gente”, nel concetto che ne aveva Giorgio La Pira. Basta avere qualcosa d’ interessante da dire e raccontarlo in maniera corretta e piacevole, ed è porta aperta per tutti: esperti e neofiti. I testi vanno da note di cronaca brevi, a trattazioni più impegnative, pur in relativa sintesi, che non può mancare. Gli ideatori e coordinatori Giorgio Milocco e Maurizio Puntin, ogni anno danno il la, scegliendo i paesi; da due anni ha preso in mano la pubblicazione, da editore, con coraggio e iniziativa, Barbara Zannier di “Grigiomedio” (Cervignano). Sport, personaggi della cultura e della scuola, classi del passato; storia e arte, laici, ecclesiastici, raccontano la loro storia anche quest’anno, come Nedda Grinami (una vita da maestra d’asilo a Terzo d’Aquileia), il prof. Doimo Frangipane, i tre monsignori di Saciletto (l’arcivescovo Pietro Cocolin, mons. Silvano Cocolin e mons. Elio Stafuzza), l’imprenditore Edoardo Prister di Fiumicello, e fin una Santa – Notburga di Eben – raccontata da Alessandro Pian. In definitiva, una pubblicazione che non dovrebbe mancare in ogni famiglia della Bassa Friulana, o nella raccolta di chi colleziona echi di memorie patrie.