Quei morti dimenticati in divisa austro-ungarica

Continuando la ricerca dei soldati delle nostre terre durante la Grande Guerra, caduti in divisa austroungarica, il gruppo di persone (Giorgio Milocco, Dario Kenda, Stefano Perini e Carlo Schiff) che in giugno avevano ritrovato la tomba del medeese Francesco Godeas a Mauthen, il 21 luglio si sono nuovamente recate sul versante austriaco delle Alpi Carniche per una nuova ricerca. Grazie alla disponibilità del Direttore del museo della guerra di Timau, che le ha accompagnate con un fuoristrada, hanno potuto visitare diversi piccoli cimiteri incastonati nel verde dei boschi sotto il Passo di Monte Croce Carnico e sotto il Pal Piccolo.Alcuni  delle dimensioni di un fazzoletto di terra, ma tutti ottimamente curati dalla Croce Nera austriaca con l’Esercito e dalla “pietas” locale, situati in un ambiente allora sconvolto dalla guerra, ma oggi di  grande bellezza e serenità. Tra l’altro casualmente qui si è incontrata una piccola delegazione della Croce Nera, guidata dal presidente della sezione carinziana. È stato, però, nel fondovalle, a Sankt Lorenzen in Lesachtal, che, nel cimitero militare del paese, si è fatto il ritrovamento più interessante, quello cioè del luogo d’inumazione, oggi in una tomba comune, di Ugo Plett, classe 1890, morto il 7 gennaio 1917, ancora una volta vittima di una valanga e non dell’offesa nemica.  Morto in una valle laterale che porta al confine italiano. Lo possiamo dire un morto dimenticato, perché essendo egli, come emerso dalle ricerche documentarie di Dario Kenda, nato a Visco, ma pertinente ad Aiello, non appare nella lapide dei Caduti né dell’uno né dell’altro paese.E’ ora il momento di ricordarlo. Il lavoro di ricerca continuerà per altre persone che sono state “dimenticate” anche in altri luoghi, magari vicini o non molto lontani.Essendo Sankt Lorenzen a pochi chilometri da Maria Luggau, l’occasione è stata propizia per una visita al suggestivo  e storico santuario, centro della fede e della devozione delle popolazioni di entrambi i versanti delle Alpi, sia di quello carnico che di quello carinziano. Un momento di raccoglimento personale, ma pure in ricordo di tutti i Caduti, a qualunque schieramento appartenessero.