La prospettiva vocazionale della consolazione
Erano presenti anche i Campanari del Goriziano che dal campanile hanno suonato tante melodie per l’intera durata della festa

Si è rinnovato lo scorso 21 agosto, il tradizionale appuntamento vissuto con fede e devozione a Isola Morosini che assieme alla comunità di Terranova - come da tradizione, nella domenica dopo la festa dell’Assunta - ha ricordato la madre celeste con il titolo di Madonna della Consolata.
La santa messa solenne è stata celebrata da don Giorgio Longo parroco di Fogliano - Redipuglia e San Pier d’Isonozo che ha pure guidato la processione.
"Esiste una prospettiva vocazionale della consolazione di cui Maria è splendida icona. La gente chiede di essere consolata davvero senza illusioni e raggiri" ha affermato il celebrante nel passaggio centrale della sua riflessione omiletica. Don Giorgio ha poi proseguito con un invito a dare voce alle domande di speranza necessarie per affrontare il futuro senza cedere all’ "a me che importa" di Caino. "Sentiamoci consolati da Dio per consolare i fratelli, questa è la dimensione sociale della consolazione" così don Longo nell’invito finale.
Assente il parroco don Francesco Maria Fragiacomo - impegnato per concomitanti impegni pastorali - la solenne liturgia è stata accompagnata e sostenuta nel canto dalle voci dei Sacri Cantores Theresiani che hanno cantato la messa "Te Deum Laudamus" di monsignor Lorenzo Perosi con i canti popolari molto sentiti dai fedeli che hanno manifestato una buona partecipazione popolare alla festa mariana.
Erano presenti i Campanari del Goriziano che dal campanile hanno suonato tante belle melodie per l’intera durata della festa.
Un particolare ringraziamento è stato rivolto al sagrestano Adriano Frate e a tutta la popolazione di Isola che ha saputo proseguire questo tradizionale appuntamento che è terminato con un momento coinviviale nei locali vicini alla chiesa.