Il museo archeologico alla “Fondazione Aquileia”

Un’implementazione delle aree archeologiche e di ulteriori beni immobili, tra cui il Museo archeologico nazionale, conferiti in uso dallo Stato alla Fondazione Aquileia per una gestione unica e coordinata dell’intero comprensorio.Questa la novità prevista nel rinnovo dell’accordo, siglato a Roma, tra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e la Regione Friuli Venezia Giulia per la valorizzazione del patrimonio culturale della città di Aquileia.Con la firma, infatti, si è aggiornato e prolungato di ulteriori dieci anni il documento sottoscritto nel 2008 e con esso, contestualmente, anche lo statuto della Fondazione attraverso l’introduzione di alcune modifiche.Nel dettaglio, la competenza gestionale passa, come in precedenza, dal ministero alla Fondazione attraverso la fattispecie del conferimento in uso.L’attuale provvedimento riguarda i seguenti beni immobili e le collezioni conservate all’interno degli stessi: il Museo archeologico nazionale e i relativi magazzini, compresi i complessi di ex casa Sverzut e della ex stalla Sverzut e dell’immobile attualmente occupato dalla Direzione del museo; il Mueso Paleocristiano; l’immobile ex Brunner in via Roma; il Fondo ex Sandrigo a est del fiume Natissa; il Fondo ex officina Moro tra foro e ex Essiccatoio; la Cripta scavi, angolo sud-est, sulla base di un protocollo d’intesa da stipularsi con l’Arcidiocesi di Gorizia.Per quel che attiene alla tempistica di questi passaggi, entro i prossimi tre mesi si provvederà alla consegna dei beni immobili (aree e fabbricati), mentre entro un anno si procederà alla consegna delle collezioni.Di particolare rilevanza la presa in carico del Museo archeologico nazionale, che detiene reperti di altissimo livello ed è uno dei musei più grandi della regione. Relativamente all’ex Casa Brunner, si tratta di un immobile già in parte ristrutturato che, con un ulteriore intervento, potrà essere destinato a divenire una sede espositiva di significativo pregio.