Finalmente Cervignano ha il suo Antiquarium

Finalmente l’attesa è terminata. Cervignano ha inaugurato, in questi giorni, il suo museo. Diversi documenti e reperti storici, provenienti dal territorio, potranno così essere esposti ed ammirati dai visitatori nell’Antiquarium. L’obiettivo primario che l’iniziativa si pone è quello di valorizzare il patrimonio artistico e storico, promuovendo e incentivando il turismo culturale. In occasione dell’inaugurazione, grazie al contributo e alla collaborazione tra la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Fvg e il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine, è stato presentato al pubblico, per la prima volta, un eccezionale rinvenimento. Si tratta di una tazza con residui di vino, trovata a Terzo d’Aquileia, in località Cà Baredi. La tazza farebbe risalire a oltre tremila anni fa il consumo del vino nella nostra regione. Il prezioso reperto proviene da un sito dove sono stati rinvenuti anche altri materiali. L’area di scavo è quella del Villaggio protostorico dell’età del bronzo (1700 – 1300 a.C.) Canale Anfora, in località Ca’ Baredi. Qui, gli archeologi dell’ateneo di Udine hanno condotto le ricerche nel 2013 e nel 2015, nell’ambito del progetto Aquileia prima di Aquileia, in collaborazione e con il finanziamento della Soprintendenza. La direzione scientifica è stata di Elisabetta Borgna, con il coordinamento di Susi Corazza, responsabile del laboratorio di preistoria e protostoria dell’Università di Udine. Dopo le opportune analisi chimiche e cromatografiche sui residui organici che impregnano le pareti della tazza, rinvenuta abbandonata ai margini di un focolare, è stato possibile determinare che si tratta del più antico caso accertato in regione di consumo di vino in Friuli Venezia Giulia.C’è da precisare che il reperto è anche uno dei più antichi rinvenuti sino ad oggi in tutto il territorio dell’Italia settentrionale. Prossimamente la Soprintendenza autorizzerà a esporre anche altri reperti. Così, l’Antiquarium San Michele si collegherà all’importante centro museale di Aquileia. Da qui l’idea di incentivare il turismo archeologico. La mostra è stata curata dalle archeologhe Annalisa Giovannini e Giulia Mian.