E se la fontana tornasse in piazza Indipendenza?

Molto spesso una comunità si sente tale se ha i suoi punti di riferimento sul territorio. Questi si possono riconoscere, per esempio, in un edificio storico, in un luogo di culto particolarmente caro, o di uno scorcio di un paesaggio. Anche a Cervignano ci sono dei simboli che sono stati recuperati, come la chiesa madre di via Caiù, le sponde del fiume Aussa nel suo tratto di attraversamento in città, o ancora le vecchie scuole di via Roma, oggetto attuale di un accurato restauro. Ma c’è un altro simbolo che, collocato al centro della piazza Indipendenza, ai cervignanesi piaceva molto. Si tratta della fontana che vi era collocata fino agli inizi degli anni ’90, quando si avviò un intervento di risanamento e recupero dell’intero perimetro della centrale piazza della città. Il progetto prevedeva la soppressione della fontana che, a dire il vero, negli ultimi anni, versava in non buone condizioni, tanto che, spesso, non zampillava un goccio d’acqua. Nelle cartoline degli anni ’60 qualcuno può ancora vederla, per così dire, in azione. La sera, poi, delle luci colorate cambiavano il colore degli zampilli. In tempi recenti si è cercato di porre alcune fontane in centro, ma con scarsi risultati. In ultima analisi, oltre alla possibilità di ripristinare la citata fontana al centro dei giardini di piazza Indipendenza, c’è un’iniziativa che vorrebbe la realizzazione anche di una fontana nella costruenda rotatoria delle Rotonde. La zona è particolarmente ampia e il tutto potrebbe rappresentare un biglietto da visita per l’ingresso della città di Cervignano al pari di altre realtà, anche regionali. Pensiamo all’ingresso di Lignano. Certo, si dovrà teneere in debita considerazione i costi di un simile intervento, soprattutto ora che le casse comunali sono impegnate in emergenze di non poco conto. Con la crisi che non smette di mordere, infatti, sono sempre più i cittadini indigenti nel pagamento di bollette, tasse e affitti che chiedono degli aiuti o delle agevolazioni. Qualcuno potrebbe obiettare che il tutto potrebbe rientrare nella categoria degli sprechi e dell’utilizzo non oculato delle risorse economiche che anche il Comune fatica a dotarsi. E se si reperisse uno sponsor, che potrebbe accollarsi una parte degli oneri della fontana? In fin dei conti ci potrebbe essere anche un tornaconto.