Crauglio saluta il “suo” don Giorgio

Domenica scorsa la comunità di San Canciano ha voluto stringersi con affetto e gratitudine attorno al suo parroco che per diversi anni ha camminato insieme a tutte le associazioni e ai fedeli che hanno frequentato la parrocchia di Crauglio. All’inizio della solenne celebrazione il consiglio pastorale si è così rivolto: “Sono passati 14 anni, era un sabato e precisamente il 13 ottobre 2007, quando fece l’ingresso in parrocchia il nuovo parroco: don Giorgio Longo, una piccola comunità, la nostra, abituata alle cose semplici, dove le giornate scorrono nella normalità, senza grosse mutazioni degne di rilievo e quindi, l’arrivo di un giovane parroco, fu un evento graditissimo che provocò in tutti noi gioia e serenità. Con questo spirito si iniziò fin da subito una collaborazione a livello parrocchiale, prima con il Circolo N.O.I., e successivamente con i vari gruppi al servizio della chiesa, tra i quali il coro parrocchiale, il gruppo missionario, il gruppo di Azione Cattolica e tutte le persone addette al riordino, alla pulizia ed abbellimento della chiesa e quant’altro. In seguito venne ricostituito il nuovo Consiglio Pastorale. Il nostro parroco se ne andrà via fra pochi giorni dopo 14 anni di intenso lavoro fatto insieme. Non dobbiamo dimenticare la sua preziosa attività pastorale della quale abbiamo beneficiato soprattutto noi, suoi parrocchiani. Sottolineiamo la sua laboriosa attività di recupero, effettuata a salvaguardia, conservazione e valorizzazione dei beni artistici, storici e culturali della nostra chiesa che assieme alla canonica sono state in seguito, oggetto di un accurato restauro. E dopo ciò la casa canonica è diventata la sede interparrocchiale della “Caritas” che si occupa attualmente della distribuzione di vestiario e di quella dei viveri di prima necessità, distribuiti alle persone bisognose; una attività questa, voluta fortemente da don Giorgio che assieme ai collaboratori del settore, svolge tuttora, un’opera di primaria importanza in campo assistenziale.Lo sapevamo, era nell’aria e si accennava da tempo a questo eventuale trasferimento, fino a quando alcuni giorni fa, la “triste novella” è stata annunciata dal nostro parroco durante una domenica, riferendo la decisione dell’Arcivescovo di nominarlo parroco di una nuova Unità Pastorale. Qualcuno sperava ancora in un cambio di nomine e avvicendamenti affinché le cose restassero al loro posto ma alla fine nulla è successo. Con dignità e rassegnazione abbiamo vissuto come comunità il dolore per il trasferimento del nostro Parroco presso un’altra Parrocchia, rassegnati e obbedienti come lui ha sempre voluto che fosse.Così tra pochi giorni diremo addio a don Giorgio dopo 14 anni di lavoro pastorale fatto assieme; dimenticarlo sarà impossibile, ognuno di noi conserverà di lui un ricordo tutto suo: particolare, unico, personale, così come particolare unico e personale è stato il suo rapporto con ognuno di noi. Quello che ci accomuna come parrocchiani è l’affetto verso di lui, maestro e guida in questo lungo viaggio durato 14 anni e la riconoscenza per tutto ciò che grazie a lui è stato realizzato, sia in termini di cammino comunitario e pastorale, che in ambito sociale culturale e storico.Un grazie di cuore da tutta la “sua” comunità di Crauglio. Mandi don e ancora Grazie!”Al termine della celebrazione il presidente del NOI, Luca Mottola ha preso la parola per un sentito saluto: “Eccoci qui, caro don Giorgio (…) siamo qui anche per salutare e ringraziare te. È un tempo di “cambiamento”, di “partenza”… come viverlo nella fede? Certo, ogni distacco è fonte di preoccupazione e di incertezza, perché interrompe e modifica relazioni umane stabilite nel tempo; sei stato pastore della nostra comunità per 14 anni; hai imparato ad amarla, hai instaurato legami con le persone.Io, ora, ti saluto in qualità di presidente del Circolo NOI, tu che sei stato il nostro assistente spirituale, tu che ci hai sempre saputo consigliare senza mai imporre, a te voglio riconoscere pubblicamente questa tua discreta e fattiva collaborazione che ci hai sempre aiutato nel percorso dell’associazione. Grazie di vero cuore.Il tuo trasferimento è segno tangibile della provvisorietà di questi legami, umanamente importanti, ma destinati a cambiare, soprattutto nella vita di un sacerdote; siamo convinti comunque che, con la tua determinazione, saprai ricominciare in un nuovo ambiente e con nuove persone. “Tagliare” e saper ripartire altrove è la vera radice dell’identità di un uomo di Dio. Il distacco, quindi, diventa segno concreto della tua appartenenza al Signore; sì, perché un sacerdote non si appartiene e non appartiene alla sua gente, se non per fede.Don Giorgio, hai percorso un tratto della tua vita insieme a noi e ti assicuriamo che il tuo passaggio, fra slanci e battute d’arresto, fra pregi e fragilità, lascerà indubbiamente un segno indelebile nel tempo.Preghiamo il buon Dio, nostro Padre, affinché ti conceda la gioia di rimetterti in “gioco”, la forza di ricominciare, la capacità di rinnovarti nella fede e il dono di una ri-conversione in Dio, con Dio e per Dio…”La Madonna non mancherà di farti sentire forte la Sua materna protezione”.Anche l’amministrazione comunale di San Vito al Torre, nella figura del sindaco Doretta Cettolo non ha voluto mancare al partecipato e commosso saluto dei craugliesi: “Caro don Giorgio, con immenso affetto e gratitudine oggi siamo qua per salutarla e ringraziarla. Tutti noi sentiamo l’esigenza di rendere grazie a Dio del dono che ci ha fatto, inviandola tra noi a svolgere la missione sacerdotale, come capo e pastore di questa Chiesa locale. La comunità di Crauglio ha percorso un tratto della sua storia assieme a lei che in questi anni ha svolto la sua missione facendo risplendere la figura di Cristo, il buon pastore, che ama e vigila il suo gregge. Il sacerdote è chiamato ad accompagnare i suoi parrocchiani nella quotidianità ma anche nei momenti più importanti della loro vita, dai momenti belli ai momenti più difficili. Eppure accanto alla preghiera, alla catechesi, alla preparazione sacramentale, alle celebrazioni Eucaristiche, Lei ha saputo curare altri aspetti importanti della vita della nostra comunità. Le attività di sostegno alle missioni organizzate in collaborazione con le signore del paese, il Centro Caritas diventato punto di riferimento per tutto il territorio circostante, i pellegrinaggi a servizio della diocesi, l’attenzione data agli edifici parrocchiali, sono solo alcune iniziative che l’hanno visto impegnato con molta dedizione. Ma non possiamo certamente dimenticare il suo amore per la musica ed il canto che sono stati la base per far crescere il coro parrocchiale che sotto la sua guida ha potuto farsi conoscere al di fuori dei confini del paese con soddisfazione ed orgoglio per i cantori e tutta la comunità.Ogni cambiamento è fonte di incertezza, perché interrompe e modifica le relazioni umane stabilite nel tempo. Il suo trasferimento è segno tangibile della provvisorietà di questi legami, umanamente importanti, ma destinati a cambiare, soprattutto nella vita di un sacerdote; siamo convinti comunque che, con la sua determinazione, saprà ricominciare nella parrocchia che le è stata affidata con uguale impegno e soddisfazione (…)”.Prima della benedizione don Giorgio ha voluto ringraziare coloro che gli hanno manifestato così grande stima e riconoscenza, sottolineando che nel suo cuore questi 14 anni non saranno mai recisi e annullati, ma continuerà a pregare e a sentirsi spiritualmente unito a tutte le famiglie e persone incontrate in questo lungo tratto di strada compiuto sempre con gioia e tanta intensità.Conclusa la S.Messa i convenuti hanno potuto assaporare assieme, in ricreatorio, l’ottimo pranzo come sempre preparato dal Circolo Noi. Qui è stato consegnato il dono dei parrocchiani e dell’amministrazione comunale che si sono uniti in un brindisi beneaugurante per il nuovo inserimento pastorale del “nostro” don Giorgio.