Cinque partner per un progetto di archeologia pubblica

Coinvolgere gli studenti della scuola secondaria superiore nelle attività di supporto agli scavi archeologici di Aquileia, per educarli al valore del patrimonio e al rispetto che deriva dall’aver maneggiato di persona gli oggetti del passato, e permettere ai cittadini della città romana di vivere lo scavo “accanto a casa” dall’interno, partecipando, invece di subirlo dall’esterno come un’interferenza nella propria quotidiana. Questi due tra gli obiettivi prioritari della convenzione siglata nella sede del Rettorato dell’Università di Udine, tra l’ateneo friulano, il Comune di Aquileia, l’IISS della Bassa Friulana, la Soprintendenza ABAP del Friuli Venezia Giulia, la Fondazione Aquileia.Lo scopo comune è realizzare, sulla base delle rispettive missioni, il progetto Archeologia pubblica ad Aquileia, cioè uno scavo “aperto” agli studenti, alla comunità e al territorio nella misura in cui la legge lo consente. E non solo se possibile: il progetto punta anche a realizzare una valorizzazione integrata del territorio, trasformando lo scavo in un elemento di attrazione turistica mediante specifici accordi con le imprese dei comparti dell’ospitalità ed enogastronomico, per la costituzione di percorsi turistici coordinati”.L’attività oggetto della convenzione si svolgerà nell’area archeologica delle Grandi Terme o Terme Felici Costantiniane, dove dal 2003 l’Università di Udine ha la concessione di scavo, della quale la responsabile scientifica è la dr.ssa Marina Rubinich. Nel concreto, gli studenti parteciperanno alle indagini preliminari (ricognizione di superficie, indagini strumentali non invasive, campagna fotogrammetrica), collaboreranno al trattamento dei materiali, al rilievo delle strutture scavate e alla preparazione della cartografia per la pubblicazione.Il presidente della Fondazione Aquileia, ambasciatore Antonio Zanardi Landi, ha sottolineato che “vi è un aspetto particolarmente positivo che sottende l’iniziativa promossa grazie all’accordo che abbiamo finalizzato in Rettorato. Ed è quello – ha spiegato – che vuol favorire lo sviluppo di un sentimento di appartenenza e direi anche di “proprietà” dei giovani nei confronti del patrimonio culturale della Regione. Credo che chi avrà dedicato tempo e un po’ di fatica alla riscoperta di un grande monumento dimenticato – ha aggiunto – sentirà come sue le memorie di Aquileia e desidererà proteggerle, valorizzarle, farle visitare, diffonderne la conoscenza sui social media, considerarle parte essenziale della propria identità culturale e morale”.”Lo scopo della convenzione è valorizzare il patrimonio antico di Aquileia attraverso lo scavo condotto con le regole dell’Archeologia Pubblica”, ha spiegato il responsabile del progetto per l’ateneo, Ludovico Rebaudo, professore di Archeologia Classica. “Uno scavo scientifico che si conclude con la pubblicazione dei risultati – ha aggiunto -, ma che consente a tutti coloro che sono interessati di vivere l’esperienza dell’archeologia militante, anche se non sono degli specialisti, dai cittadini di Aquileia ai turisti, persino ai semplici curiosi”.