Chiopris: ritornano i musôns della Vilie dai Sants

Fin da piccolo vedevo i ragazzi più grandi che si divertivano a svuotare e a intagliare le zucche per poi esporle lungo le strade del paese, al calar della sera, dando vita ai cosiddetti “musôns”. Usanza confermata anche dai racconti della mia nonna, classe 1912, che da bambina con le sue amiche si cimentava nello stesso lavorio come un vero e proprio rituale. E mentre “i “musôns” con le loro tremule fiammelle illuminavano le buie strade, dentro le case le famiglie si riunivano attorno al focolare per la recita del S. Rosario per i defunti, in attesa di mangiare qualche castagna arrostita accompagnata dal vino novello. Storie alquanto inquietanti, legate ai morti che proprio in quella notte uscivano dalle loro tombe, in processone, per passare nelle case dei familiari, spaventavano i più piccoli; ma alla fine tutti ridevano e si davano forza e coraggio. Era un modo per ricordare coloro che già si erano riuniti nella schiera dei Santi in cielo, evocati dalla preghiera, dallo stare assieme e forse anche da quelle zucche dai tratti somatici alquanto particolari e per certi aspetti terrificanti. Se questi sono i ricordi legati all’infanzia di una donna che oggi ha oltrepassato il secolo di vita, allora é vero che tale usanza non ha origini esclusivamente americane, tantomeno nelle forme e negli stili che il costume d’oltre oceano oggi ci impone. In Friuli, l’usanza di intagliare le zucche ha origini antichissime, che si perdono nella notte dei tempi, forse all’epoca dei popoli Celti che anche nelle nostre terre avevano a lungo soggiornato. È questa la tradizione che anche quest’anno verrà rivissuta e riproposta dagli abitanti di Chiopris sabato 31 ottobre.Gli unici protagonisti saranno pertanto “i “musôns”, che al calar della sera verranno accesi lungo la via principale del paese; non ci sarà quindi spazio per streghe, fantasmi e quant’altro di simile. Un’attenta giuria avrà il compito di valutare queste piccole ed effimere opere d’arte realizzate da grandi e piccoli. Nel frattempo, presso i locali sportivi del paese sarà possibile degustare castagne e i dolci tipici della ricorrenza, sapientemente confezionati dalle signore del posto: fave, “ossa dei morti”, biscotti e torte a base di zucca; il tutto accompagnato da una buona ribolla. Nessun’altra pietanza verrà servita, per conservare lo stile proprio della festa con il suo antichissimo messaggio. Ne é prova il fatto che a Chiopris, ogni 31 ottobre, nessuno si preoccupa di mascherate, ma tutti chiamano semplicemente questa festa: “Vilie dai Sants, tra storie e liende”.