Cervignano – Aquileia: variante in discussione

Tiene banco in questo periodo la vicenda della possibile realizzazione della variante alla circolazione da Cervignano a Aquileia che attraverserebbe l’area agricola degli Obiz, a Cervignano, per poi proseguire verso est, lambendo Terzo d’Aquileia e Fiumicello, per poi bypassare Aquileia e ricongiungersi al tracciato esistente sul ponte che attraversa la laguna di Grado. Anche se si sottolinea l’utilità di un’opera che permetterebbe di valorizzare la natura archeologica del sito di Aquileia, vi sono molte critiche relativamente alla scelta viaria che dovrebbe attraversare la campagna cervignanese. Si tratterebbe di un tracciato molto penalizzante per il territorio e inutile per la nuova viabilità che dovrà interessare Aquileia. Il consiglio comunale di Cervignano ha dato mandato al sindaco affinché si faccia promotore di un incontro con l’assessore regionale Pizzimenti e i tecnici di FvgStrade per potere studiare delle ipotesi alternative di viabilità che consentano di preservare un’importante porzione agricola produttiva del territorio. Contemporaneamente, nei giorni scorsi, sotto la sede del municipio di Cervignano, è stata varata una raccolta di firme contro la tangenziale secondo il progetto appena descritto. In poco tempo sono state raccolte un centinaio di firme, a dimostrazione di come i cittadini percepiscano l’opera viaria come una minaccia concreta alla bellezza naturale e storico-artistica della zona degli Obiz. Intanto si intravedono delle valide prospettive turistiche legate a un Parco archeologico. Questo dopo che è stata eseguita una perizia archeologica per l’intera area ed è stato confermato come siano presenti dei reperti antichi. Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento furono già effettuate delle ricerche in tal senso. Va ricordato che in quella zona passavano due vie romane fondamentali, che collegavano Aquileia al Norico e Aquileia a Forum Julii (Cividale); ai lati di queste vie si trovavano le necropoli e sono stati ritrovati numerosi reperti. Se l’area archeologica fosse realizzata, con un percorso visitabile all’aperto, si porrebbero le basi per creare un indotto legato non soltanto ad Aquileia, ma anche a Terzo d’Aquileia e Cervignano.