La poesia di Pre Zaneto a 150 anni dalla nascita

Sono migliaia le composizioni poetiche di Giovanni Schif, conosciuto con il nome di pre Zaneto.Si ispirano a tre filoni:didascalico religioso, sociale-politico, di occasione.Molto spesso, la preoccupazione di dover produrre per insegnare (del resto, scientemente perseguita) ha appesantito la originalità dei suoi versi .Per ottenere un bilancio vero e realistico del suo essere poeta bisogna  analizzarlo  nel suo mondo, non collocarlo in schemi precostituiti, magari accusandolo di non aver saputo entrarvi.Tra gli aspetti migliori del suo verseggiare, vanno colti la mano felice nei ritratti, il contenuto sociale vigoroso e sincero, l’analisi storica elementare ma efficace, l’ironia in una gamma assai vasta e, soprattutto, il suo coraggio.Ne ha avuto parecchio pre Zaneto: non si piegò durante il fascismo; ebbe parole durissime contro i falsi patrioti che durante la prima guerra mondiale avevano promesso al popolo e dopo non avevano mantenuto, e contro quelli che spingevano alla disperazione la povera gente.Questo si trova nella sua poesia e nella sua azione quotidiana a favore delle leghe bianche dell’avv. Tiziano Tessitori.Il fascismo lo ebbe oppositore (ma anche socialismo e comunismo) per la mancanza di spazio al dialogo in cui egli credeva. Gli fu impedito di scrivere in friulano con un motivo in più rispetto a provvedimenti più generali di omologazione linguistica.Scrisse in friulano e predicò quasi sempre in questa lingua per essere vicino al popolo, non per manie campanilistiche, esaltava, anzi, la diversità che arricchisce (… Furlans,sintît: / Ce mi faiso? Lassa piardi il lengaz plui naturâl / che us donave un aspiet propri, / pur restant in tal stivâl !”. In tempi in cui il biosogno e la miseria erano legati alla vita quotidiana, seppe dare senza misura, con la massima delicatezza.Era nato a Porpetto ed era figlio di quella Bassa misera e ribelle, ma a Percoto trascorse 36 anni da parroco (1911-1947), e la gente di Percoto e di tanti paesi del Friuli udinese (si disse che con le sue poesie avesse portato “La Vita Cattolica” alle 40.000 copie) ricordarono a lungo i suoi modi, le espressioni genuine  del suo animo umile e buono. Tanti aspettavano con curiosità l’uscita del giornale e affollavano la chiesa di Percoto per ascoltare il catechismo della domenica.Una delle sue fonti di ispirazione più comuni e più vive era il paese, con gli avvenimenti comuni e straordinari, con le persone, gli animali, le cose. Ma la sua poesia “politica” andava più in là, sostenendo l’impegno dei cattolici nella vita comunitaria.La sua leggenda continua, in una profonda, splendida, biografia che ha scritto la dott.ssa Serena Fogolini. Ignorato dalle antologie ufficiali, questo libro illustra il personaggio in tutte le sue sfaccettature, rendendo molto bene anche il clima spirituale, politico e storico in cui il personaggio è collocato.Collaborò anche con il settimanale della archidiocesi di Gorizia “L’Idea del Popolo” e con i giornali del Partito Popolare.