La pluralità linguistica di Štefan Kociančič

Gorizia, città dal carattere plurilingue e pluriculturale, è l’emblema di una regione plurale e della sua vocazione a mettersi in relazione con il resto dell’Europa e del mondo. E chi se non Štefan Kociančič, sacerdote, linguista, scrittore e storico, è la figura simbolica di questo pluralismo.Nato a Vipava nel 1818, frequentò il seminario teologico a Gorizia. Ancora studente trascorse spesso le vacanze estive dal fratello sacerdote a Bukovo, sopra Tolmino. Ed è qui che si appassiona allo studio delle lingue.Trovando nella biblioteca del fratello una vecchia grammatica ebraica, inizia lo studio di questa lingua, che divenne la preferita di tutte le lingue straniere da lui imparate e parlate e che non furono poche. Parlava e leggeva perfettamente oltre sedici lingue oltre alle lingue classiche antiche: la maggior parte delle lingue europee e parte delle lingue semitiche, l’ebraico anche l’arabo, il turco e il persiano. olte università europee invidiavano il seminario di Gorizia per avere tra i suoi professori un esperto di testi ebraici e antico-semitici. Kociančič stesso era in corrispondenza amichevole con i famosi ebraisti del suo tempo, sia con Samuel David Luzzato che con il famoso linguista Graziadio I. Ascoli, ma anche con altri linguisti come per esempio con il linguista di origine polacco-russe Baudouin de Courtenay che arrivò nella nostra città nella seconda metà dell’Ottocento.Come linguista Kociančič godeva di grande fama, veniva chiamato il “Mezzofanti di Gorizia” dal nome del noto poliglotta, si occupava principalmente della compilazione di dizionari, anche se quasi tutti sono rimasti in manoscritto. Oltre allo sloveno-tedesco, ha compilato dizionari etiope- latino, turco-tedesco, bulgaro-sloveno, anche dizionari in albanese ed in ebraico.I documenti ed il suo patrimonio linguistico sono oggi conservati nella biblioteca del seminario goriziano, di cui lui stesso era il bibliotecario.Oltre a dirigere ed a occuparsi dei servizi in biblioteca era professore dell’Antico testamento e delle lingue orientali nel seminario. Per diversi anni era anche parroco nel comune di Lucinico.Nella storiografia slovena, Kociančič è uno dei primi storici che hanno scritto in lingua slovena e non solo. Scrisse anche articoli sulla storia di Gorizia e dei dintorni, fu il primo a compilare una sorta di topografia storica della regione del Goriziano. Nelle sue pubblicazioni successive si occupò principalmente della storia ecclesiastica dell’arcidiocesi di Gorizia e della storia delle singole parrocchie. In tutte le sue attività giornalistiche, scientifiche, ecclesiastiche, pedagogiche, riconobbe la particolarità della situazione nazionale a Gorizia.Non è stato mai ispirato da visioni nazionaliste, ma piuttosto dal desiderio di coesistenza dei due gruppi nazionali che abitavano il territorio. Esistono diversi nazionalismi e patriottismi. All’opposto del nazionalismo egocentrico, chiuso in un ’’noi’’ che esclude chiunque sia straniero a questo ’’io’’, c’è il patriottismo che permette una fraternità aperta e che riconosce piena umanità al prossimo, allo straniero, anche al migrante e che può portare in sé il sentimento d’inclusione della patria nella comunità umana, che è anche comunità di destino di tutti gli esseri umani del pianeta. Di questo Štefan Kociančič era pienamente consapevole. Morì a Gorizia nel 1883.