I 110 anni di Cecilia Seghizzi

Mercoledì 5 settembre è il giorno genetliaco per la musicista e pittrice goriziana Cecilia Seghizzi Campolieti: un anniversario reso ancora più prezioso dall’affetto di amici, famigliari e di tutta la città. Questa artista che ancor oggi con giovanile entusiasmo e divertita partecipazione ricorda i momenti del suo lungo cammino, vive di musica e per la musica da sempre: Cecilia nasce a Gorizia il 5 settembre 1908, figlia del compositore e maestro di cappella Cesare Augusto Seghizzi, uno dei più apprezzati elaboratori del canto popolare friulano, e nipote dell’organista Angelo Seghizzi, “che ricoprì l’incarico di maestro di cappella a Terni” (“Corriere di Gorizia”, A. IX, n. 28, 5 marzo 1891). I ricordi della sua giovinezza, tra sprazzi di felicità e ombre di dolore, danzano nella sua stanza dove si trovano il pianoforte e gli amati acquerelli: al rientro a Gorizia da Wagna di Leibnitz con la sua famiglia dopo la prima guerra mondiale, Cecilia inizia a studiare violino alla scuola di musica sotto la guida del M° Alfredo Lucarini, poi si trasferisce a Milano dove si diploma a pieni voti in Violino presso il Conservatorio “G. Verdi” con il M° Attilio Crepax, poi in Direzione corale. In un contesto musicale così vivo e fecondo di stimoli per un percorso formativo, Cecilia Seghizzi segue i corsi di composizione con il M° Ildebrando Pizzetti e inizia un’intensa attività concertistica da solista e in formazione da camera con il compositore e direttore d’orchestra Luigi Campolieti (1905-1975), che diventerà in seguito suo marito.Rientrata a Gorizia nel 1929 per motivi famigliari, Cecilia si dedica all’attività didattica: al suo magistero, svolto con dedizione e con rigorosa disciplina, si sono formati moltissimi goriziani che le riconoscono un’enorme gratitudine. Tra i suoi allievi ricordiamo la pianista e cattedratica Damjana Bratuž, che ha proseguito gli studi a Salisburgo con Carlo Zecchi e a Parigi con Alfred Cortot, fino a conseguire il titolo di Professore Emerito presso la University of Western Ontario in London (Canada).Negli anni Cinquanta la prof.ssa Seghizzi fonda e dirige il Complesso Polifonico goriziano, con il quale ottiene nel 1953 il primo premio al Concorso Polifonico Nazionale di Brescia. Questo riconoscimento è seguito da una serie di concerti e di registrazioni per importanti sedi sia in Italia che all’estero. Una costante della sua attività corale è rappresentata dal prezioso recupero e dall’interpretazione del repertorio polifonico del Rinascimento e del Barocco, campo di studi da lei prediletto. Sacrifici e umiltà nei confronti dell’arte hanno sempre contrassegnato il suo cammino compiuto al servizio del testo letterario e della musica, dando impulso, con tanta volontà, alla ricerca del repertorio vocale antico, con particolare riguardo ai madrigali e ai mottetti.Nel biennio 1953-1954 viene anche premiata ai concorsi di composizione indetti dalla Società Filologica Friulana.Nell’arco del suo percorso, Cecilia Seghizzi Campolieti ha continuato ad indirizzare i suoi interessi verso la vocalità corale facendo parte fin dal 1961 – anno della sua istituzione – della commissione artistica del Concorso internazionale di canto corale “Seghizzi”. E’ da questa lunga esperienza, a contatto con allievi, colleghi e gruppi corali provenienti da tutto il mondo, che nacquero gran parte delle composizioni raccolte in “Musica per coro” del 1993.La sua grande energia creativa ha ricevuto un notevole impulso dopo il conseguimento del diploma in Composizione presso il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste sotto la guida del M° Vito Levi. “Il percorso formativo di un compositore sarà efficace innanzitutto se considerato come una condizione dell’esistenza, ovvero esteso lungo tutto l’arco della vita”, scrive il compositore di origini istriane Luigi Dallapiccola (1904-1975), e l’opera omnia di Cecilia Seghizzi, che abbraccia una lunga stagione creativa, comprende oltre 130 composizioni, molte tuttora inedite: liriche per canto e pianoforte; musica sacra corale (messe in latino, in friulano, in Lingua ladina, mottetti); musica corale per voci miste, per voci femminili, per voci maschili; composizioni vocali profane di vario genere; musica da camera e brani per pianoforte presenti nel CD del 1998, prodotto dall’Associazione “Seghizzi”.La versatile musicista goriziana capace di sperimentare e sperimentarsi in nuovi connubi espressivi (ricordiamo i “Tre haiku per coro femminile” del 1984, versi di Issa Kobayashi e Masaoka Shiki), si è dedicata alle Liriche da camera su versi di grandi poeti del Novecento, tra i quali il gradese Biagio Marin, ricordato sempre con commozione, il triestino Umberto Saba e il polesano Fulvio Monai,  che ricoprono un ruolo significativo nella valorizzazione delle tradizioni culturali del nostro territorio. In questa sede riportiamo “Nina nana” (Marin) per soprano e pianoforte, “Due Barcarole” (Marin) e “Tre liriche” (Saba) per canto e pianoforte. La sua produzione per coro comprende la raccolta di “Dieci canti popolari: friulani e gradesi” (Padova, G. Zanibon, 1975); “El gno canto”: cinque composizioni per coro misto su versi di Biagio Marin (Luna [1949]; El gno canto [1955]; Novenbre [1957]; Nuvoli [1969]; Solo le stele intorno [1990]), e “Mar fermo”: 4 composizioni per coro maschile su versi di Biagio Marin; “Mai non saprete”: trittico per coro misto su versi di Giuseppe Ungaretti; “E sera sul mare”: per coro misto a 4 voci su versi di Fulvio Monai (Udine, Pizzicato, 2003).Nel 2006 ha ricevuto il Premio “Santi Ilario e Taziano – Città di Gorizia” “perché con la poesia che accompagna il suo talento musicale e l’armonia e delicatezza che colorano le sue tele, Gorizia si arricchisce di quelle emozioni essenziali e forti che solo l’arte e la cultura sanno rendere indelebili”. Nel 2015 la Fondazione internazionale Adkins Chiti: Donne in Musica – Women in Music, che da 40 anni promuove e valorizza l’operato delle donne musiciste nel mondo, ha voluto tributare un Hommage alla compositrice goriziana. Per la Digital Encyclopaedia of living women composers, songwriters and creators of music della Adkins Chiti è stata realizzata, a cura della scrivente, la voce biografica con un elenco delle sue opere più rappresentative. Presso l’Associazione corale “Seghizzi” e la Biblioteca Musicale e Musicologica “Maestro Lipizer” ONLUS, sono a disposizione degli studiosi ma anche delle giovani generazioni l’archivio della compositrice goriziana, e il Fondo Luigi Campolieti e Cecilia Seghizzi, patrimonio imprescindibile per la nostra cultura.Alla grande Signora della musica l’augurio più sincero: “Ad multos!”.