Un ricordo del maestro a 10 ani dalla scomparsa: la formazione, l’attività di compositore di musica sacra e profana e l’infaticabile opera come direttore del Coro "S.Ignazio" per più di quarant’anni
Cultura
L’Italia perse definitivamente Istria e Dalmazia e migliaia furono i profughi che abbandonarono le loro terre per ricominciare una vita altrove
Uno sguardo al mondo dell’arte del nostro territorio assieme a Paolo Figar, scultore e tra gli esponenti più attivi del panorama artistico goriziano, ospite, assieme a Massimiliano Busan, della pinacoteca di Palazzo Attems Petzenstein con la mostra "Profili d’arte"
Durano ormai da anni la ricerca e la sperimentazione dell’artista gradese che ha rappresentato la regione anche all’esposizione al Quirinale
La vicenda di Antoine-Félix Leyris D'Esponchez, vescovo di Perpignano, esule in Friuli, come altri ecclesiastici d’oltralpe, al tempo della Rivoluzione francese
La Gorizia di un tempo
Significati e valori umani e artistici in una mostra allestita al "Bratuz" a Gorizia
Affollata conferenza su un tema che affascina molti abitanti del centro collinare. Forte curiosità per visitare i locali, al momento chiusi per ragioni di sicurezza
Doppio appuntamento venerdì 16 alla Biblioteca statale di Gorizia
La messa cantata dal coro di voci bianche del campo di profuganza in Stiria diretto dal maestro compositore Augusto Cesare Seghizzi
Il secondo volume di Vanni Feresin dedicato alla sua città
Le cronache del marzo 1857 riportano la visita effettuata dal sovrano e dalla consorte Elisabetta nell’allora capoluogo della Principesca Contea
Il fatto d’arme del 17 aprile catturato dalle pennellate del bellunese Ippolito Caffi, protagonista di quei giorni di guerra
Nuovo sito web per il sodalizio della parrocchia di S.Rocco in Gorizia
Presentato il riordino dell’archivio parrocchiale di Aquileia, una fonte importante per studiosi e per la conservazione della storia religiosa e civile
Riordinati dopo due anni di lavoro gli archivi delle parrocchie dei SS. Ermacora e Fortunato di Aquileia e di S.Antonio Abate di Belvedere, che verranno presentati giovedì 29 settembre in Sala Romana nella città patriarcale
Quasi un centinaio le persone presenti alla presentazione di "Visco 1943 - Un campo di concentramento in Friuli" curato da Tania Zanuttini
La Gorizia del Secondo dopoguerra / 4 - "Vivemmo insieme le memorabili giornate romane, durante le quali familiarizzammo tra noi e diventammo più amici"
La Gorizia del Secondo dopoguerra / 3 - "Nell’abitato di Ugovizza ci vennero messi a disposizione i locali, non ultimati, di una futura latteria, si trattava di poco ma a noi bastava"
La Gorizia del Secondo dopoguerra / 2
Il 2 maggio 1766 l’imperatore Giuseppe II appose la sua firma al documento che concedeva il titolo all’arcivescovo Carlo Michele d’Attems e ai suoi successori. Esso divenne operativo il 13 luglio, giorno della dedicazione della Chiesa Aquileiese, sede dell’antico patriarcato
La Gorizia del Secondo dopoguerra / 1 - "Per mettere in pratica gl’insegnamenti del Vangelo, da giovani pensammo che dovevamo innanzi tutto avvicinare i giovani"
"Signor Capitano... i gas asfissianti!!... Io non sapevo, né immaginavo la potenza di quel gas! Beh! Dissi, non impressionatevi, non è nulla... - venite un po’ verso la cima"
Non tutti i luoghi di culto devastati dagli eventi della Prima guerra mondiale sul territorio diocesano risorsero una volta tornata la pace
Conclusa la mostra per i 50 anni dell’ICM allestita a Palazzo Attems Petzenstein
Martedì 14 giugno la presentazione a Gorizia del sito www.chiesedistruttegorizia.com
Si conclude la trilogia realizzata da mons. Baldas e dedicata all’impegno di evangelizzazione diocesano
Un diario di viaggio, scritto in friulano, ricco di emozioni e descrizioni della prima parte del Cammino Celeste che unisce i santuari mariani di Barbana e del Monte Lussari
Giovedì 28, alle ore 17, nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, una conferenza su "Le Orsoline, la scuola, la città"
L’antica liturgia aquileiese del Sabato Santo si svolgeva nell’intervallo tra il tramonto del sabato e l’aurora della domenica di Pasqua. Si trattava di una lunga veglia notturna (vigilia) che il vescovo aquileiese San Cromazio chiamò "nox magna"