Zelatrici: una fede da comunicare ai giovani

La prima Adorazione Eucaristica del nuovo anno pastorale, che ha riunito in preghiera una settantina di Zelatrici e amici del Seminario, si è svolta nella chiesa parrocchiale, dedicata a S. Canciano Martire, a Crauglio.Abbiamo colto l’invito, rivolto alle comunità, del nostro Arcivescovo Carlo, come del resto quello di Papa Francesco, a ripensare a come dovremmo essere perché la nostra fede sia attraente, così da riuscire a comunicarla ai giovani.Dalla Lettera pastorale “Il giovane che seguiva Gesù” abbiamo letto un brano per comprendere che cosa significa essere una casa ospitale dove si incontra il Vangelo, con il desiderio che le nostre comunità e parrocchie siano luoghi ospitali, come pure le famiglie dove speriamo che i giovani possano incontrare il Vangelo e sentire la chiamata del Signore.Al Signore abbiamo presentato la nostra lode e adorazione con la preghiera di S. Francesco d’Assisi: “…purificati dal male, illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le tracce del Figlio tuo, Signore nostro Gesù Cristo…”.Nel silenzio abbiamo contemplato il Signore rinnovando dentro di noi la fede della Sua presenza nella nostra vita, anche attraverso il segno dell’Eucaristia. Il compito di pregare per le vocazioni è fondamentale perché la preghiera, che è il dialogo con il Signore, è modello di ogni chiamata. La vocazione è un dialogo con Lui vissuto nella vita.Una comunità che prega può far nascere al suo interno delle persone che vivono la vita come vocazione. Vivendo un dialogo intenso con il Signore qualcuno potrà rispondergli con la propria vita. Lui stesso ci ha detto di pregare perché ci siano operai nella sua messe.Pregando il Salmo 84 abbiamo espresso la gioia di stare alla presenza del Signore nella sua casa. Abbiamo ascoltato il racconto della prima comunità di cristiani che si riunivano nelle case. Anche nella casa del giovane Marco (l’evangelista) si riuniva la comunità di credenti. In famiglia Marco ha imparato la fede e imparato a muovere i primi passi alla sequela di Cristo.Se nella nostra vita testimoniamo che Gesù è importante, allora possono nascere delle vocazioni di speciale consacrazione e di vita presbiterale. In famiglia e nelle comunità la trasmissione del Vangelo e la nascita di vocazioni sono favorite quando ci si vuole bene e ci si sostiene aiutandosi e stimandosi a vicenda.Abbiamo pregato per l’Arcivescovo e per tutti i sacerdoti proponendo il gesto semplice e familiare di adottare un prete, di tenerlo nella nostra preghiera, perché anche la comunità diocesana sia il luogo dove si respira un clima familiare.Abbiamo pregato anche per i giovani delle nostre comunità che sentiamo particolarmente sensibili alla chiamata del Signore e perché il Sinodo sui giovani, fede e discernimento vocazionale, sia l’occasione per l’intera comunità cristiana di aiutare i giovani a fare le scelte della vita come vocazione.Al termine dell’incontro è stato presentato il progetto del Monastero invisibile.Ringraziando di cuore la comunità di Crauglio e il parroco don Giorgio Longo per l’ospitalità e l’accoglienza, ricordiamo a tutte le persone che desiderano pregare per le vocazioni che il prossimo incontro sarà nel giorno di lunedì 27 in questo mese di novembre alle ore 15.00, nella chiesa di S. Ignazio in piazza Vittoria a Gorizia. In quell’occasione sarà posta particolare attenzione a S. Vincenzo de’ Paoli in quest’anno giubilare per i 400 anni della fondazione. Come consuetudine si distribuiranno, alle parrocchie che ne fanno fin d’ora richiesta, i biglietti augurali del nostro Arcivescovo.