Viaggio fra le Opere segno

Centri che fanno dell’ascolto il proprio modo di servire

La povertà oggi, oltre ad essere prettamente economica, va sempre più spesso ad intaccare anche la sfera sociale, creando un circuito vizioso di emarginazione ed incomprensione. A far fronte a questo grave problema operano i Centri di Ascolto diocesano e parrocchiali che, quotidianamente, accompagnano mano nella mano i più deboli.”Fragilità economica, disoccupazione, mancanza di punti di riferimento, grave emarginazione, solitudine: sono questi – e tanti altri – i problemi a cui la comunità cristiana risponde con i Centri di Ascolto, luoghi in cui sia la diocesi, che le parrocchie, decidono di incontrare i poveri. Poveri che non vivono soltanto una povertà economica, ma anche relazionale ed educativa” ha spiegato la responsabile del Centro di Ascolto diocesano, Agnese De Santis.Quale nello specifico la funzione di un Centro di Ascolto? Come accennato, si tratta proprio di incontrare: “il Centro di Ascolto, in primo luogo, accoglie le persone e fa – come dice il nome stesso – dell’ascolto il suo modo di servire. L’ascolto è il “cuore” della relazione d’aiuto”, ha aggiunto la responsabile.Funzione successiva, è quella di costruire insieme un percorso, per non far sentire sole queste persone e, soprattutto, per dar loro modo di ritrovare una luce dopo un percorso buio. “Il Centro di Ascolto pone un primo contatto con la persona bisognosa di aiuto – ha sottolineato De Santis – ed è proprio qui che insieme ad essa, si costruisce un progetto di liberazione dalla necessità, che porti ad una propria autonomia, intervenendo anche su quelli che sono i bisogni più urgenti”.

Empori della solidarietà: valore e dignità alla persona

Fare la spesa, poter scegliere cosa acquistare tra gli scaffali di un supermercato, per tante persone che vivono accanto a noi è un vero e proprio lusso che non possono permettersi. Con la nascita degli Empori della Solidarietà – tre sul territorio della diocesi, a Gorizia, Monfalcone e Gradisca d’Isonzo – si supera il “vecchio” concetto di assistenza, andando a dare la possibilità anche a chi è più in difficoltà di poter scegliere in maniera autonoma ciò di cui ha bisogno dal punto di vista dell’alimentazione o dei generi di prima necessità.I promotori attuali di questo progetto sono la Caritas Diocesana di Gorizia, i Comuni di Gorizia, Monfalcone e Gradisca, il Servizio sociale dei Comuni Ambito Basso Isontino 2.2., la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e la Croce Rossa Italiana che annualmente sottoscrivono un protocollo d’intesa.L’Ente gestore dell’Emporio è l’Associazione La Ginestra onlus con sede a Gorizia in P.zza San Francesco 1″L’Emporio della Solidarietà è un vero e proprio supermercato, destinato a persone in situazione di indigenza – sottolinea Adriano Tropea, referente degli Empori diocesani -. Un tempo le persone e le famiglie si recavano ai Centri di Ascolto per ricevere delle “borse della spesa” con già del cibo all’interno, senza nessuna possibilità di scelta. Caritas ha creato il progetto dell’Emporio della Solidarietà proprio per dare una nuova dignità alle persone anche nel ricevere i prodotti alimentari”.L’obiettivo, attraverso i Centri di Ascolto e, di conseguenza, gli Empori della Solidarietà, è proprio quello di dare valore e dignità alla persona, anche nella propria condizione di difficoltà, dandogli la possibilità di scelta, cosa che per la persona è veramente importante. Insieme a loro non manca mai anche un progetto personale, per accompagnarli nell’uscita dallo stato di bisogno.”Importante è far sentire ogni singola persona accettata e accolta, aiutandola a superare le proprie paure e, spesso, la difficoltà ad accettare la propria condizione, più o meno lunga che sia. Gli Empori sono dotati di una sala d’aspetto, creata appositamente per dare un po’ di privacy e riservatezza alle persone che arrivano per usufruire del servizio” ha aggiunto Tropea.È quindi proprio l’aspetto umano ad essere sempre presente e molto forte in ogni ambito del servizio, ed è questo che connota ed anima l’essere stesso degli Empori.L’emporio di Monfalcone è ubicato in via Verdi 44.L’emporio di Gorizia è ubicato in via Faiti 15/b.L’emporio di Gradisca d’Isonzo è ubicato presso l’area del Mercaduzzo in piazza Marconi 27 negli spazi di quella che precedentemente è stata la canonica della chiesa di Santo Spirito.

Un tetto ma soprattutto il sentirsi accolti

Un “tetto sopra la testa” è purtroppo ancora oggi qualcosa di cui non tutti sono a disposizione. Molte sono le persone che si trovano in una condizione tale da non poter disporre di un luogo dove passare la notte. Per aiutarli, da tempo la Caritas diocesana è attiva con l’accoglienza notturna a Gorizia, con il dormitorio “monsignor Luigi Faidutti” e a Monfalcone con il dormitorio “Aristide Vescovini”.Entrambi non forniscono un alloggio sulle 24 ore ma solo un riparo durante la notte e forniscono la prima colazione dalle 7 alle 8, orario entro cui gli ospiti devono lasciare la struttura.Il dormitorio “mons. Faidutti” (ubicato in piazza Tommaseo 11 a Gorizia) offre servizio di prima accoglienza, con spazio notturno per uomini senza fissa dimora. Per accedere al dormitorio bisogna rivolgersi ai Servizi Sociali del Comune di residenza o al Centro di Ascolto diocesano.Le persone possono entrare nel Dormitorio dalle ore 19.30 alle 20.30 nel periodo invernale, o dalle 20 alle 21 in quello estivo. Il Dormitorio è ubicato in un edificio dato in comodato gratuito dalla Parrocchia dei SS. Vito e Modesto di Gorizia.Il dormitorio “A. Vescovini” (in Largo Marcelliana 4 a Monfalcone) offre servizio di prima accoglienza, con spazio notturno per uomini senza fissa dimora. Per accedere al dormitorio bisogna rivolgersi ai Servizi Sociali del Comune di residenza o al Centro di Ascolto della Parrocchia di Sant’Ambrogio presso l’oratorio San Michele.Le persone possono entrare nel Dormitorio dalle ore 19 alle 20.Il Dormitorio è ubicato in Largo Marcelliana presso un edificio dalla Parrocchia della B.V. Marcelliana di Monfalcone, che ha donato il diritto di superficie all’Arcidiocesi di Gorizia per realizzare un luogo di accoglienza per senza fissa dimora.”Il dormitorio “monsignor Faidutti” di piazza Tommaseo a Gorizia è una struttura di primissima accoglienza che offre ospitalità notturna a chiunque si trovi in stato di bisogno – ha spiegato Simone Orsolini, responsabile Caritas diocesana dell’area Progetti e Mondialità -. La struttura offre 33 posti letto che, durante il periodo invernale, possono essere aumentati di 10 unità per far fronte a quella che potrebbe essere una possibile Emergenza freddo”.Attualmente l’utenza è composta prevalentemente da richiedenti o titolari della Protezione internazionale che sono, a vario titolo, esclusi dall’accoglienza governativa, ma non mancano anche casi di persone locali, italiane e straniere, in grave stato di bisogno.L’accesso al dormitorio avviene attraverso diverse modalità e attraverso differenti canali: “le persone possono rivolgersi direttamente alla struttura durante l’orario di accoglienza, oppure possono essere segnalate dai diversi servizi disseminati sul territorio: Servizi sociali comunali, Sert, Centro di Salute Mentale”, ha aggiunto il referente.Nonostante il dormitorio offra solamente accoglienza notturna, l’attenzione alla persona è sempre presente: “cerchiamo di instaurare momenti di dialogo e di incontro con tutti gli ospiti accolti – ha raccontato Orsolini – in modo da poter intercettare e comprendere quali siano i loro bisogni, al fine di poterli affrontare insieme e consentire loro di poter proseguire, con dignità, il personale cammino di vita”.