Tanti i fedeli alla messa in streaming

Prima domenica di Quaresima insolita con le chiese ancora chiuse a causa dell’ordinanza ministeriale per contenere l’epidemia del coronavirus. Ma anche una domenica speciale che ha visto nel santuario di Rosa Mistica la Messa domenica presieduta dal vescovo Carlo con a fianco il parroco mons. Paolo Nutarelli e il diacono Marco Braida.La celebrazione eucaristica si è potuta seguire via streaming e i dati raccolti dal sito web della parrocchia  indicano che la Messa è stata seguita in modo costante da 145 utenti con un picco di 182 persone collegate contemporaneamente in diretta, mentre  complessivamente sono state 274 che hanno avuto almeno un contatto.I maggiori utenti sono stati in  Friuli Venezia Giulia, ma numerosi contatti si sono registrati anche dalla Lombardia mentre collegamenti si sono avuti anche da altre regioni come Veneto, Lazio e Trentino Alto Adige.Ma la Messa è stata poi vista anche dopo la diretta su Youtube da molti fedeli, tanto che al termine della giornata si sono contate quasi mille visualizzazioni.Il vescovo all’omelia ha svolto una riflessione sul brano del Vangelo di Matteo che “nella prima domenica di Quaresima ci presenta le tentazioni di Gesù. Gesù è all’inizio del suo ministero, della sua missione di inviato dal Padre, di annunciatore del Regno di Dio. Il suo restare nel deserto per quaranta giorni, il suo essere tentato dal diavolo non è un evento capitato per caso, ma è qualcosa di voluto: “Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo”, afferma l’evangelista. C’è quindi un’azione, un’iniziativa dello Spirito”.Dopo aver parlato delle tentazioni di Gesù mentre si trova nel deserto, il vescovo ha sottolineato come “Gesù non cede alle tentazioni del diavolo, né di chi gli propone un modo di essere Figlio di Dio e Messia diverso da quello voluto dal Padre. Trova nella Parola di Dio la forza per vincere la tentazione e per compiere la volontà del Padre fino in fondo. Non sceglie la logica dell’avere, dell’apparire, del potere, ma quella del servizio, della verità, dell’amore. Una logica che lo porterà a dare la vita sulla croce, come ancora una volta contempleremo nella settimana santa al termine del cammino quaresimale”.”Ma perché all’inizio di questo itinerario ci viene proposto questo brano del Vangelo? La risposta è facile: perché la Quaresima dovrebbe essere per ciascuno di noi una verifica del nostro essere figli di Dio e del nostro modo di vivere questa realtà. Fin dall’antichità la Quaresima è stata legata al Battesimo: era ed è tuttora per chi da adulto chiede di diventare cristiano ricevendo il Battesimo nella veglia pasquale, un tempo di preparazione, di catecumenato. Per noi già battezzati, la Quaresima deve essere ugualmente riferita al Battesimo, come un tempo cioè di riscoperta del nostro Battesimo, del nostro essere diventati figli di Dio”.”E’ un tempo in cui comprendere – ha proseguito  il vescovo –  che le vere tentazioni a cui tutti siamo esposti non sono tanto quelle più semplici e banali – pure da non sottovalutare -, ma quelle che riguardano il nostro essere figli di Dio. L’essere figli di Dio prima ancora che la modalità con cui viverlo. Ritengo, infatti, che la tentazione più profonda non sia tanto sul “come” essere figli di Dio, ma sia il “dubbio” sull’esserlo. Penso che a ciascuno di noi, lo spirito del male non dica tanto come a Gesù “se sei figlio di Dio,…”, ma più direttamente “non sei figlio di Dio…”.La Quaresima dovrebbe essere un tempo in cui prendere coscienza di questo e chiedere al Signore di riscoprire il nostro essere figli di Dio, vincendo le tentazioni. E per fortuna nel nostro cuore non c’è solo l’azione dello spirito cattivo, c’è anche lo spirito buono, ci sono anche le giuste ispirazioni dello Spirito Santo, c’è l’intercessione di Maria, degli angeli e dei santi”.”E che cosa ci dice lo spirito buono, che cosa ci attesta lo Spirito Santo che è dentro di noi?  si domanda  il presule – Il contrario delle tentazioni. Ci rassicura che siamo davvero figli di Dio, che Dio ci ama e vuole il nostro bene, che ci è vicino nei momenti più facili e in quelli difficili e tribolati. Ancora, ci dice che tutto è dono di Dio, che ci è stato dato per servircene bene per noi e per gli altri. Ci tranquillizza poi sul fatto che non abbiamo bisogno di apparire, di affermarci sugli altri, di cercare un’importanza, perché siamo niente di meno che figli e figlie di Dio: abbiamo la massima dignità possibile. Ci ricorda infine che come figli di Dio, amati da Lui e che lo amano e lo adorano, siamo liberi da tutti gli idoli, non dobbiamo diventare schiavi di niente e di nessuno, ma abbiamo la libertà e la capacità di usare bene delle cose belle e buone e di rifiutare ciò che invece ci rovina e ci avvelena. Buon cammino quaresimale, buona lotta contro le tentazioni, con la forza e la  serenità che vengono dal nostro sentirci figlie e figli di Dio”.

Tanti i contatti che hanno seguito le liturgie proposte nelle parrocchie della Bassa Friulana

E dai “campanili aperti” la messa in diretta facebook…

Il “Coronavirus”, o tecnicamente “COVID-19”, ha creato non pochi problemi, molte zone della Lombardia e del Veneto sono state isolate per circoscrivere l’epidemia di questo virus, e pur non essendo colpito (fino a sabato sera) il Friuli Venezia Giulia ha avuto tra le varie disposizioni restrittive anche quella di evitare raggruppamenti di persone, chiusi tutti i luoghi dove ci si poteva incontrare con l’eventualità di propagare il virus, incluse anche le chiese durante le funzioni religiose. Perciò non si son potute tenere le Sante Messe nella settimana nella quale inizia, con la giornata delle Ceneri il tempo della Quaresima. Certamente il divieto di andare a Messa per i fedeli è stato triste ma, grazie all’inventiva di appassionati di tecnologia internet, questo momento difficile è diventato un modo nuovo per far sentire la parola di Cristo, entrare nelle case di molte parrocchie della bassa friulana tramite Facebook. Quando Riccardo Millan ha proposto a don Federico Basso, parroco in più località, Aiello del Friuli (Sant Ulderico), Joannis (Santa Agnese), Medea (Santa Maria Assunta), San Vito e Nogaredo (San Vito e Andrea Apostolo), Chiopris Viscone (San Michele Arcangelo e Zenone), di far seguire a tutte queste comunità i momenti religiosi più importanti della settimana tramite Facebook, il parroco ha accettato. Perciò grazie ad uno smartphone e collegandosi direttamente dal computer di casa alla pagina Facebook “Comunità Pastorale Campanili Riuniti”, anche se non fisicamente presenti, moltissimi parrocchiani hanno potuto assistere alle funzioni religiose: mercoledì dalla sala dell’oratorio di Joannis la Santa Messa delle Ceneri, giovedì la Via Crucis dalla chiesa di San Vito al Torre, mentre domenica la santa Messa è stata celebrata ad Aiello. Alle liturgie erano presenti oltre l’operatore, come da disposizioni di legge, solo un lettore. Un’esperienza vissuta molto bene dalle comunità, molte persone hanno apprezzato questa nuova iniziativa, pertanto si sta pensando ora di dare continuità a questo modo di entrare nelle case, di usufruire concretamente di questi nuovi mezzi di comunicazione per far in modo che tutti possano partecipare specialmente durante i grandi eventi delle comunità. Livio Nonis