Tante voci, un unico canto

La solenne Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da Mons. Paolo Nutarelli arciprete-parroco di Cormons, affiancato da mons. Michele Centomo, direttore dell’ufficio liturgico diocesano, don Michele Tomasin, decano di Cormons-Gradisca, e don Maurizio Qualizza, parroco di Gradisca d’Isonzo. I coristi sono stati diretti da don Francesco Fragiacomo e l’accompagnamento musicale è stato magistralmente eseguito dal M. Vanni Feresin all’organo Zanin del 1933.Il programma dei canti scelto per l’occasione riflette le origini della nostra chiesa locale e la sua attuale composizione: sono stati eseguiti infatti canti tradizionali in lingua italiana, friulana e slovena.Prima dell’inizio della celebrazione sono state intonate le “acclamationes aquileienses” le antiche preci che pongono la Chiesa, i suoi membri e tutto il popolo di Dio sotto la protezione dei santi, e in particolare dei martiri che hanno effuso il proprio sangue nelle nostre terre, e su cui si fonda l’antica Chiesa Madre di Aquileia.Oltre alla Messa “De Angelis” sono stati eseguiti: “Lodate Dio” sull’armonizzazione di J.S. Bach, l’Alleluia del Frisina, “Oce vecni, na oltar” all’offertorio, “Tu ci hai redenti” scritto in occasione della visita di San Giovanni Paolo II a Gorizia dal compianto Stanko Jericijo, sacerdote e compositore goriziano, “Vegnît a cene” sull’elaborazione di Francesco Fragiacomo, e “Canticorum Jubilo” composto da G.F. Handel per l’oratorio “Joshua”.Don Paolo durante l’omelia ha ricordato come l’arte in ogni sua forma occupi un posto speciale nella liturgia e nella vita del cristiano di ogni tempo e visto che la musica è una delle più alte forme d’arte ha ringraziato tutti i maestri, musici e coristi che regolarmente prestano il loro servizio nelle comunità, rendendo belle le liturgie e aiutando ogni cristiano ad immergersi e addentrarsi nel Mistero di Dio, per poi uscirne rinfrancati e rigenerati.Al termine della celebrazione dell’Eucarestia i coristi si sono ritrovati nello spiazzo antistante il ricreatorio per un momento di fraternità e di agape fraterna, condividendo ciò che ognuno aveva portato.L’unico rammarico da parte degli organizzatori è stato quello di non aver visto, fra i banchi del Duomo, alcuni cori della diocesi che non hanno risposto all’invito a partecipare a una così bella giornata di preghiera, canto e condivisione fraterna; rammarico che però lascia spazio alla speranza di vederci sempre più numerosi il prossimo anno.È doveroso un ringraziamento alla Parrocchia di Cormons per aver ospitato la manifestazione, all’Ufficio Liturgico Diocesano che ha preparato i sussidi per la celebrazione, ai maestri dei singoli cori per averne curato la preparazione in modo puntuale e preciso e a tutti i coristi, che con la loro presenza hanno contribuito a rendere speciale questa giornata. Mi si lasci concludere con una frase, detta a fine celebrazione da un ragazzo del servizio liturgico diocesano che trovo particolarmente ricca di significato: “passando attraverso la navata centrale, in mezzo alle varie voci che cantano sembra quasi di essere in mezzo alla confusione, ma poi, saliti sull’altare si coglie appieno l’armonia, l’intrecciarsi delle diverse voci che formano un unico canto, e così siamo anche noi, popolo di Dio, ognuno diverso ma tutti membri della stessa Chiesa”.Che tutti possano perseverare nell’impegno musicale nelle proprie comunità, con l’augurio di ritrovarci assieme nel 2015 per la terza edizione di “Cantorie in Festa”.