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Sudan: chi si converte è condannato a morte

I cristiani vengono sempre considerati cittadini di seconda classe

Parole chiave: Sudan (1), cristiani perseguitati (13)

Sesto nella WWL, il Sudan ha sempre avuto molto ben radicato nella propria società l’Islam, comprese le tendenze radicali. Questo si traduce in pressioni e violenza contro i cristiani che vivono nel Paese. La stragrande maggioranza della popolazione in Sudan è musulmana per lo più sunnita, ma ci sono anche comunità sciite: la sharia è il fondamento del sistema giuridico. L’apostasia è criminalizzata, punibile con la pena di morte ed inoltre, si utilizzano le leggi sulla blasfemia a livello nazionale per perseguitare i cristiani, soprattutto quelli convertiti da un background musulmano.

La situazione
Come dicevamo, l’islam è profondamente radicato nella società sudanese. Paradossalmente, anche se ha preceduto l’islam in Sudan di centinaia di anni, il cristianesimo è percepito come estraneo alla cultura sudanese.
La secessione del Sud Sudan non ha risolto i problemi dei cristiani (soprattutto neri africani), dato che un numero significativo di cristiani vive ancora nella parte meridionale del Sudan (monti Nuba). Nel perseguimento della sua politica di arabizzazione e islamizzazione, il presidente Al-Bashir ha continuato a mettere grande pressione sui cristiani neri rimasti in Sudan, in particolare nel Sud Kordofan e nello stato del Nilo Blu.

La vita quotidiana
Alcuni fattori hanno contribuito al progressivo peggioramento della vita dei cristiani sudanesi.
Il primo fattore è la fuga dei cristiani dal Sudan al Sud Sudan, che lasciano uno Stato dominato dalla maggioranza musulmana. Il secondo fattore riguarda gli sforzi del presidente del Sudan, Al-Bashir, e dei suoi collaboratori, per mantenere la sua posizione di potere nel Paese.
Il terzo fattore riguarda un aumento di tendenze radicali islamiche nella società del Sudan.
Il quarto fattore è il conflitto nel Sud Kordofan tra il governo sudanese e il SPLM-N. Inoltre, ciò che aggrava la situazione è l’utilizzo che il presidente Al-Bashir fa dell’ascesa dell’islam radicale per mantenere la sua base di potere.
I cristiani, considerati sempre cittadini di seconda classe, nel Paese affrontano la persecuzione anche nella vita privata. La legge punisce la conversione dall’islam ad un’altra religione con la morte; quindi, non c’è spazio per nessuno di esprimere la propria fede in qualsiasi forma.
La vita della Chiesa è molto limitata e le forze di sicurezza possono interrompere eventuali incontri cristiani di culto/preghiera e persino confiscare Bibbie, documenti e computer.

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