“Se dunque io ho lavato i piedi a voi…”

“Gesù Cristo si è fatto povero per voi” (cfr 2 Cor 8,9). Questo il messaggio che papa Francesco ha scelto per la VI Giornata Mondiale dei Poveri, che si svolgerà domenica 13 novembre.”Qualche mese fa, il mondo stava uscendo dalla tempesta della pandemia, mostrando segni di recupero economico che avrebbe restituito sollievo a milioni di persone impoverite dalla perdita del lavoro. […]. Ed ecco che una nuova sciagura si è affacciata all’orizzonte, destinata ad imporre al mondo uno scenario diverso.La guerra in Ucraina è venuta ad aggiungersi alle guerre regionali che in questi anni stanno mietendo morte e distruzione. […] Si ripetono scene di tragica memoria e ancora una volta i ricatti reciproci di alcuni potenti coprono la voce dell’umanità che invoca la pace”, le parole di papa Francesco nel suo messaggio, che prosegue raccontando come “sono milioni le donne, i bambini, gli anziani costretti a sfidare il pericolo delle bombe pur di mettersi in salvo cercando rifugio come profughi nei Paesi confinanti. Quanti poi rimangono nelle zone di conflitto, ogni giorno convivono con la paura e la mancanza di cibo, acqua, cure mediche e soprattutto degli affetti. In questi frangenti la ragione si oscura e chi ne subisce le conseguenze sono tante persone comuni, che vengono ad aggiungersi al già elevato numero di indigenti. Come dare una risposta adeguata che porti sollievo e pace a tanta gente, lasciata in balia dell’incertezza e della precarietà?”È proprio partendo da questi interrogativi, da queste suggestioni, che papa Francesco ci pone, che si svilupperà la serata di veglia, promossa dalla Caritas diocesana di Gorizia, in programma per sabato 12 novembre alle ore 20.30 presso la chiesa dei padri Cappuccini (Santa Maria Assunta) in piazza San Francesco a Gorizia.La serata – cui il desiderio è di essere condivisa anche con altre realtà ecclesiali e non, che si occupano di povertà, fragilità e accoglienza sul territorio, anche in un’ottica di piena sinodalità – sarà presieduta dal nostro arcivescovo Carlo e vedrà invitate, per la prima volta, anche le associazioni operanti nel sociale.L’appuntamento stimolerà alla riflessione partendo dalle parole riportate da Giovanni nel suo Vangelo: “Se dunque io ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri”.La serata di veglia prevede così un momento di testimonianza, nel quale alcune persone porteranno un proprio racconto personale ma capace di accomunare tutti, riguardante la propria esperienza – maturata accanto a chi soffre o vissuta in prima persona – attraverso un percorso di risalita dalla povertà e difficoltà, trovando aiuto o offrendo il proprio aiuto nella ricerca di una “pace” vissuta ponendosi accanto ai nostri “fratelli”.È quindi proprio sul tema della Pace che si svilupperanno le successive riflessioni che verranno proposte lungo la serata. Riflessioni che si soffermeranno anche sulle dolorose tematiche – toccate appunto anche dal Santo Padre – che, purtroppo, negli ultimi mesi affollano le notizie quotidiane: quelle di un conflitto in corso nel continente europeo, così come quelli in corso in tante parti del mondo, che non vanno dimenticati. Attraverso immagini verrà proposto un excursus sulla Pace, sulla “rottura” di essa, ma anche sul successivo ritorno alla stessa, possibile solo con l’impegno, l’amore, il rispetto verso chi ci sta accanto.Non potremo forse cambiare le sorti del mondo ma, nel nostro “piccolo” possiamo certamente essere i protagonisti nella costruzione di una Pace che parte da dentro di noi e che ci fa stare in armonia con l’altro.