Ripartire. Come Chiesa

Cinque incontri, uno per ogni decanato, a partire da lunedì 21 settembre a Gorizia. Quattro appuntamenti formativi durante l’anno, a partire dal 4 novembre, in parallelo per presbiteri e laici dei Consigli Pastorali, attorno al rinnovamento dell’iniziazione cristiana. Basterebbero questi due dati per comprendere come saranno ancora connotati in maniera “ecclesiale” l’apertura e lo svolgimento di questo prossimo – ormai lo chiamiamo per convenzione in questo modo – inizio dell’anno pastorale.La Chiesa infatti non va in vacanza: lo dimostra la vitalità estiva delle nostre parrocchie, moltissime delle quali durante la sospensione della scuola mettono in campo innumerevoli iniziative educative e ricreative, in particolare nei confronti di bambini, ragazzi e giovani. L’anno scorso erano oltre 2100 i fanciulli e oltre 500 gli animatori coinvolti nei centri estivi, oltre 1700 invece i minori coinvolti nei campi estivi.Ma di un “inizio” simbolico ne abbiamo proprio bisogno: serve a riconvocare le persone che gravitano attorno alle nostre parrocchie, a rilanciare la proposta dell’iniziazione cristiana per i nostri ragazzi, a riproporre ai nostri giovani e agli adulti formazione e servizio, in particolare ai più fragili. È una sinfonia – non sempre perfettamente intonata, è vero – che fa sì che la Chiesa, lavorando per la crescita del Regno di Dio, anche collabori a modo suo e in misura rilevante alla crescita del tessuto sociale.Ripartiremo in modo ecclesiale, dicevamo più sopra, perché la proposta del cammino annuale dell’Arcidiocesi – di cui le parrocchie sono espressione privilegiata – verrà offerta ai presbiteri e ai laici impegnati nei Consigli e nell’animazione della comunità cristiana.Negli incontri decanali del 21-25 settembre l’Arcivescovo presenterà la nuova Lettera Pastorale “Chi è il cristiano”, che guiderà l’agire delle comunità cristiane nei prossimi mesi. Non solo: la proposta della Lettera si preannuncia rivolta anche ai singoli, fedeli impegnati o lontani che siano dal nostro mondo ecclesiale.Importante sarà nei cinque incontri di presentazione la presenza dei presbiteri e dei laici impegnati che operano nelle nostre comunità, perché le nostre parrocchie sembrano ben capaci di discutere su un tema, piuttosto che di far partire un’azione, tanto più se condivisa a livello diocesano.Dobbiamo ancora crescere molto sulla capacità di mettere in atto un agire progettato e condiviso: e di queste competenze, tra l’altro, avremo estremo bisogno quando, a breve, metteremo mano al rinnovamento dell’iniziazione cristiana e alla collaborazione più stretta fra le nostre comunità.

*Vicario episcopale per l’evangelizzazione ed i sacramenti