Ricordo di padre Enzo nel 25° di ordinazione

Venticinque anni fa Padre Enzo Poiana, consacrato sacerdote dall’arcivescovo Padre Bommarco, celebrava a Corona, nella solennità dell’Immacolata, festa cara alla famiglia francescana, la sua Prima Santa Messa solenne. Avrebbe celebrato la ricorrenza in semplicità, mi disse, quando gli ricordai il suo prossimo anniversario, ma la sua morte improvvisa del 16 agosto scorso l’ha impedita. Sfogliando Voce del ’91 ho riletto gli articoli apparsi allora e mi sono soffermato sul pensiero dei bambini, “intervistati” per l’occasione. Mi hanno colpito molto le parole del piccolo Francesco che così si espresse: “Fra Enzo ama i bambini perché simili a Gesù e perché Gesù li amava. Ama anche coloro che soffrono per malattie e dolori spirituali; come sacerdote farà proprio questo. Io penso che consacrare la vita a Dio e fare del bene è bello e importante”. Sembra un programma pastorale, Enzo lo ha proprio percorso e realizzato. Accanto ai suoi innumerevoli impegni e spazi di presenza che caratterizzano la vita ricca e complicata della Basilica padovana e il suo sentire personale, davvero ebbe attenzione particolare per i piccoli. L’appuntamento di preghiera al Santo per le mamme in attesa, il non tirarsi mai indietro quando era richiesto per incontrare genitori con diversificati problemi ma che alla fine sognavano un figlio che non arrivava, lui c’era sempre, il suo sorriso, la sua parola che dava speranza, la sua benedizione, e, immancabile, l’affidamento al Santo. Per non parlare dell’istituzione della benedizione dei bambini per la festa dell’Epifania. Il primo anno gli fu detto, “Rettore in Basilica non c’è questa tradizione”, lui rispose.”E noi la inseriamo…” e divenne un evento, “la” benedizione dei bambini per tutta la città di Padova. Ma mi hanno colpito le ultime parole di Francesco dove diceva “come sacerdote farà proprio così”, e proprio così ha fatto e proprio così è stato! Vogliamo con questa foto, ricordare comunque a tutti i lettori di Voce questa data che Enzo ha festeggiato in cielo, lui che sempre attendeva il nostro settimanale che lo univa alla Chiesa goriziana che gli aveva dato i natali, Chiesa che era sempre presente nelle sue preghiere.