Quale domani per il “Contavalle”?

Mi è stato chiesto di scrivere sul futuro del Contavalle, 3.500/4.000 battute. Mi sono attrezzato con una sfera di cristallo (ho trovato in un cassetto una di quelle palline di vetro con la neve dentro, avete presente?). L’ho scossa un po’ e, come fanno quelli che leggono i fondi del caffè o le interiora degli animali, provo a ricavare qualche auspicio dai movimenti della “neve” che cade copiosa sulle casette che compongono un paesino montano. Mah, è tutto un po’ confuso… Già, direbbe qualcuno, cosa pensi di ricavare scuotendo una palla di vetro con della neve finta dentro? A parte il metodo poco ortodosso – risponderei a quel tale – in quale altro modo potremmo conoscere il futuro di una istituzione che, nei suoi duecento anni di storia, ha visto alternarsi soggetti diversi alla sua conduzione? Hanno infatti condotto e diretto questa istituzione, oltre naturalmente al fondatore don Giovanni Contavalle, sia istituzioni “pubbliche” che ordini religiosi, che la diocesi, a vario titolo e con varie modalità. Ma anche le modalità e le iniziative sono mutate: da orfanotrofio per bambine e ragazze a contenitore di diverse esperienze educative ed assistenziali, tra cui asilo, scuola di musica, doposcuola, ospitalità per studenti, SPRAR, ecc. (basta scorrere la tesi di diploma di suor Fiorella, scritta sul finire degli anni Ottanta e che ripercorre la storia del Contavalle, per rendersene conto).Ma allora, quale sarà il futuro del Contavalle? Prima di provare a rispondere, possiamo vedere in che direzione ci si è mossi recentemente: apertura del Centro di Ascolto della Caritas diocesana; ambulatorio medico per persone senza assistenza sanitaria; convenzione con la Prefettura per accoglienza di donne migranti; ospitalità dell’esperienza del “Nonsolodoposcuola” presso la sede dell’istituto. Accanto a queste iniziative, continuano quelle di ospitalità di donne con bambini in convenzione con i comuni, e la cessione di spazi ad associazioni di tipo socio-assistenziale (consultorio familiare Friuli; Associazione Malati Reumatici; U.I.L.D.M.; Diritto di Parola; Centro Aiuto alla Vita). Inoltre in questi mesi – grazie ai fondi dell’8×1000 – si sta rendendo maggiormente fruibile la struttura intraprendendo alcune opere necessarie: la nuova copertura, che mette al riparo dalle infiltrazioni; l’impianto idraulico di tutto il seminterrato, in cui i tubi erano ormai marciti; i serramenti del vano scale; la trasformazione di due appartamenti in uffici per la Caritas diocesana. Dopo di ciò ci sarà la trasformazione di due appartamenti grandi in quattro più piccoli, attrezzati per gruppi familiari, oltre ad altre ristrutturazioni che coinvolgeranno anche la “sala giochi”. Ma naturalmente questo riguarda il “presente” del Contavalle… Per il futuro, c’è una sola cosa che – a mio parere – si può dire, e che è auspicabile: se ci saranno dei nuovi “bisogni”, l’istituzione cambierà per adeguarsi ad essi, e per rispondere ad essi in modo nuovo e – sperabilmente – efficace, come ha dimostrato nella sua storia.