“Non si può rimanere indifferenti alla povertà”

Il Giubileo finisce, il Giubileo continua, perché la misericordia non è una parentesi nella vita della Chiesa. È già cominciato, con le iniziative in atto in tutte le diocesi del mondo, il conto alla rovescia per la prima Giornata mondiale dei poveri, in programma il 19 novembre. In tutte le Chiese locali i protagonisti saranno gli ultimi, gli scartati, gli uomini e le donne che incarnano i mille volti della povertà elencati dettagliatamente nella lettera apostolica Misericordia et misera.

Che cos’è la Giornata mondiale dei poveri?La Giornata mondiale dei poveri è stata istituita da Papa Francesco al termine del Giubileo della misericordia, nella lettera apostolica “Misericordia et misera”.“Alla luce del Giubileo delle persone socialmente escluse, mentre in tutte le cattedrali e nei santuari del mondo si chiudevano le Porte della Misericordia, ho intuito che, come ulteriore segno concreto di questo Anno Santo straordinario, si debba celebrare in tutta la Chiesa, nella ricorrenza della XXXIII Domenica del Tempo Ordinario, la Giornata mondiale dei poveri”, scrive Francesco a conclusione della lettera apostolica. È lui stesso, così, a rivelare la genesi della sua iniziativa, pensata in uno dei momenti più inediti, commoventi ed eloquenti del Giubileo, in una piazza San Pietro popolata da migliaia di senza tetto, poveri ed emarginati per la giornata dell’Anno della Misericordia a loro dedicata.

Chi sono i poveri?Dolore, emarginazione, sopruso, violenza, torture, prigionia e guerra, privazione della libertà e della dignità, ignoranza e analfabetismo, emergenza sanitaria e mancanza di lavoro, tratta e schiavitù, esilio e miseria. L’elenco dei “mille volti” della povertà è al centro del Messaggio per la Giornata mondiale dei poveri. Verso di loro, spesso alziamo muri e recinti, pur di non vederli e non toccarli, dall’altro della nostra “ricchezza sfacciata”.

Chi è invitato?Sono i poveri gli invitati chiamati da Papa Francesco alla “condivisione” per non amare a parole ma con i fatti, come Francesco d’Assisi con il lebbroso.I poveri, ammonisce il Papa nel Messaggio, non sono i semplici destinatari di una buona pratica di volontariato. Non si può restare indifferenti “alla povertà che inibisce lo spirito di iniziativa di tanti giovani, impedendo loro di trovare un lavoro; alla povertà che anestetizza il senso di responsabilità inducendo a preferire la delega e la ricerca di favoritismi; alla povertà che avvelena i pozzi della partecipazione e restringe gli spazi della professionalità umiliando così il merito di chi lavora e produce; a tutto questo occorre rispondere con una nuova visione della vita e della società”. L’invito alla prima Giornata mondiale dei poveri è rivolto a tutti, indipendentemente dall’appartenenza religiosa.