Mons. Luigi Faidutti: il tono alto della politica

Servono gli anniversari? Aiutano a ricordarsi.Timidamente era entrato nelle vie il nome di Luigi Faidutti. Chi lo preferiva on. e chi mons. Entrambe missioni vissute una dentro l’altra. Personalità multiforme, capacità di lavoro altissima, preparazione poderosa: razionale e poetica; elegante e alla mano. Lo ricordano una manciata di vie, centro vacanze, libreria, dormitorio pubblico. Ai tempi d’oro, era  nome di un vaporetto in servizio nella laguna di Grado: di Grado, insieme con l’on Giuseppe Bugatto, aveva promosso il turismo in maniera poderosa.Dalla nascita 160 anni, dalla seconda elezione al parlamento di Vienna 110, dalla morte 90; passato da gloria, a ostracismo. Un editoriale di “Avvenire” (9 ottobre 2007), trattando di lui, diceva: “la storiografia, anche di parte cattolica, continua ad ignorarlo, ma è un uomo che l’unione europea potrebbe a buon diritto annoverare fra i propri precursori”. Non è così: merito di Paolo Caucig: biografia, I edizione Udine 1977; II 2006. Più in qua (2009), presentato come figura emblematica in un convegno all’Università di Vienna. A Vilnius e Kaunas ricordato nell’ 80° del concordato tra Lituania e Santa Sede (1927). Sono usciti gli atti del convegno viennese, a cura di Karl Heinz Frankl e Rupert Klieber: Das Priesterkolleg St. Augustin “Frintaneum” in Wien 1816 bis 1918 Kirchliche Elite-Bildung für den Donau-Alpen-Adria Raum. Sulla copertina, ritratto di Faidutti! Nel 2010: “Il Frintaneum di Vienna e gli alunni del Litorale Austriaco (1816-1918)”; Italo Santeusanio tratta di Lui.Chi scrive, ne sentiva sussurrare il nome nella vita politica della “povera gente” (come in un sogno, da don Silvano Piani, giovane cappellano a Visco nel 1948), dai più anziani della D. C., da un illuminato professore – don Onofrio Burgnich; più tardi, parlò di Lui Renato Jacumin ai corsi domenicali delle ACLI promossi da mons.  Cocolin. Ma di Lui, altrove, non si doveva parlare:  “damnatio memoriae”, ritenuta crudele nell’antica Roma. Nel 1956, un articolo di pre Tite Falzari; nel ’60, un opuscolo. Poi il geniale Camillo Medeot, che apre una scuola, intorno alla rivista “Iniziativa Isontina”.  Negli Anni Settanta, prima biografia (Silvio Beinat e Pietro Londero), studi eccellenti di Jacumin, Agostinetti, Caucig, Santeusanio, Cromaz. Di lì, circoli goriziani riprendono a scandagliare ambiti che erano loro propri. Il movimento culminerà, su ispirazione di Camillo Medeot, nella costituzione dell’Istituto di Storia Sociale e Religiosa.Faidutti nasce a Scrutto di San Leonardo (Valli del Natisone, 1861); studi al seminario di Udine. A Gorizia, va coll’appoggio di mons. Eugenio Valussi (preposito, deputato a Vienna, principe Vescovo di Trento). Laurea a Vienna; tra i docenti, il prof. Schindler, teorico del movimenti cattolico; compagno di studi Janez  Krek, sociologo sloveno poi deputato a Vienna e suo collaboratore.Segretario dell’arcivescovo di Gorizia, Jordan, conosce capillarmente la diocesi, come conosce l’Europa. Caucig ricorda il suo formarsi al Frintaneum, dove conveniva da tutto l’impero il fior fiore del clero. Vi matura mentalità aperta alla storia e visione legittimistica e graduale di un progresso sociale e politico. L’agire in un ambiente che metteva in mostra necessità enormi di cambiamento spingono prima a interventi sociali ed economici, preparatori all’azione politica.Tappe importanti la elezione a preposito del Capitolo, consigliere comunale a Gorizia, consigliere scolastico, deputato alla Dieta provinciale, presidente della Federazione dei consorzi agricoli del Friuli.Nel 1907, con Giuseppe Bugatto, eletto al Parlamento di Vienna, sarà riconfermato nel 1911; vertice della carriera politica l’elezione a Capitano Provinciale della Contea principesca di Gorizia e Gradisca (1913). Al Parlamento, i deputati cattolici goriziani seppero stringere alleanze tra rappresentanti contigui per idee, e con i deputati liberali italiani, clericali italiani e romeni, superando una netta contrapposizione che pur c’era sempre coi liberali. Da capitano provinciale, fra capolavori, i patti colonici, cui il contributo di Bugatto fu determinante (giurista, Pius Meyer)La guerra spazza via quasi tutto: profuganza biblica dalle nostre terre ,sofferenze inenarrabili, ma tanta solidarietà, capacità di risposte sul piano materiale e spirituale. Lo troviamo accanto ai profughi con Bugatto, don Corsig, Alcide De Gasperi. Dopo Caporetto, si rimette in opera per risollevare, ricostruire, fino alla dissoluzione dell’Impero gravida di un futuro ancora peggiore per un’ Europa sempre più frantumata dall’idolo nazione.Come azione culturale, Aquileia valorizzata all’esterno; all’interno, come madre del Cristianesimo di queste terre, irraggiatrice verso popoli slavi, tedeschi, mediterranei. Barbana, luogo di preghiera e ritrovarsi di popoli col modernissimo bollettino in 7.000 copie intuito per suggerimento dell’arcivescovo Sedej, diretto da don Clemente Corsig… La stampa, mezzo potente di diffusione delle idee, e visioni moderne fin nel turismo gradese.Vittima di nazionalismo ottuso, si trova fuori. Cinque anni con la fatica di vivere. A 65 anni, è segretario di mons. Zecchini, delegato apostolico nei Paesi baltici, sotto tiro del nazionalismo. Faidutti tesse e ritesse, lavora nel riordino ecclesiastico delle diocesi lituane; è attivo nella istituzione di una facoltà di teologia a Kaunas; compone frizioni tra Lituania e Santa Sede; diventa essenziale nelle trattative per il concordato. Muore nel 1931 a Königsberg. Sepolto nella cripta della cattedrale di Kaunas con funerali di Stato. Per capire come fosse considerato, le parole di Francesco Amadori, ministro plenipotenziario a Kaunas: “La persona di Faidutti è già nota. È nella sua opera che si riassume l’attività della Santa Sede e di questa internunziatura”. Per sé, egli conservava nel portafoglio che gli trovarono dopo la morte, uno scritto; è testimonianza di rara intensità: “2 novembre 1930. Il Signore mi aiuti a mettere in pratica questi tre proponimenti: 1) Distacco assoluto dagli onori, ricchezze e piaceri del mondo, 2) Esatto adempimento dei doveri del mio stato, 3) Rassegnazione e fiducia completa nelle mani di Dio nella mole delle tribolazioni onde è seminata la mia vita. La Beatissima Vergine Maria Addolorata, San Luigi Gonzaga ed il mio Angelo Custode mi ottengano la grazia di una buona morte. Sac. Luigi Faidutti (da meditarsi ogni giorno)”.

In foto: ritratto di Faidutti nella cantina di una famiglia che acquistò le proprie terre con una iniziativa del movimento cattolico