Ministri straordinari dell’Eucarestia a scuola della Parola
Avviato l’annuale percorso diocesano

Si è tenuto lunedì 21 ottobre a Cervignano presso il ricreatorio S.Michele, il primo dei quattro incontri che l’ufficio liturgico assieme a quello della pastorale della salute hanno organizzato per preparare le persone al servizio come ministri straordinari del’Eucarestia presso le varie comunità parrocchiali della nostra diocesi.
È la risposta è stata immediata inquanto la sala era gremita, circa un centinaio i presenti per ascoltare la prima relazione tenuta da don Giorgio Giordani sul tema: "La vita che nasce, si ammala e muore".
Egli è partito dalla constatazione che siamo tutti figli di una tradizione che fa fatica ad entrare nella nostra vita perchè è diventata inadeguata e questo porta ad una grande esigenza di ricerca, per capire che senso ha la realtà in cui viviamo e quale senso dare alla vita, fatta di dolore e di gioia, di salute e di malattia. E l’educazione ricevuta fatta di doveri, di norme da rispettare non ci aiuta, ci rende scontenti e siamo sempre alla ricerca di progetti, di ideali che rispondano al desiderio di senso che cerchiamo.
Abbiamo poi una caratteristica che si nota oggi che è il "parlare", si parla moltissimo, tutti dicono "la sua" , la parola decide spesso la realtà, la crea, la definisce ma spesso emerge una visione falsa di essa.
Fatta questa premessa don Giordani ha proposto un percorso personale a partire da alcuni testi biblici per comprendere come Dio comunica con noi e come noi possiamo entrare in relazione con Lui. In Genesi cap.1 Dio crea tutto e tutta la vita è espressione di Dio e ha un valore altissimo perchè è tutta realtà Sua e nel prologo del Vangelo di Giovanni Dio si comunica facendosi carne, vita umana che viene ad abitare in noi. Quindi se la vita è dono di Dio, noi siamo espressione della parola di Dio, specchio della sua dimensione e siamo chiamati a vivere il bene che siamo ,che si colora nel dono agli altri, ed è una dimensione fondamentale da recuperare.
Nei capitoli 5,6,7 e primo versetto dell’8 del vangelo di Matteo, scopriamo che la presenza attiva di Dio ci da la forza per vivere anche il pianto come beatitudine con positività, perchè entrambe espressione di Dio. Gesù ci ricorda di essere sale, luce, in una tensione continua che si va scoprendo e che ci aiuterà a diventare perfetti, se Dio rimane in noi. E la preghiera ci aiuterà a vedere la nostra fragilità, a fare la volontà del Padre, a riconciliarci col senso della vita in un progetto di ricchezza dal quale veniamo salvati.
Dobbiamo quindi comunicare la salvezza di Dio in noi perchè ognuno è un frammento di Dio e siamo chiamati a realizzare qualcosa di eterno che si esprime nel tempo, mettere insieme il nostro limite, la nostra fragilità con la ricchezza di Dio, questo è il mistero dell’Incarnazione. Amando, donandoci, facendo il bene. Innamorarsi della vita di Gesù che diventa per ognuno di noi via e verità.
Il secondo incontro di formazione si terrà martedì 26 novembre alle ore 20.30 a Cormons.