La voce del cuore

Tutto è nato con il pentolino del latte, trenta anni fa. Sembrava pesare dieci chili e non riuscivo a tenerlo diritto. Avevo già avuto dei segni premonitori: strane perdite di equilibrio e mancanza temporanea di forza alle gambe e alle braccia. Seguirono visite mediche, consulti e indagini diagnostiche.  La conclusione fu che ero affetta da una malattia neurologica degenerativa. I medici dissero che si trattava di una forma a progressione lenta e così è stato anche se ora sono non autosufficiente in carrozzina.  Di quel periodo ricordo l’angoscia di non sapere che cosa mi faceva star male; ricordo le lunghe notti insonni passate a piangere. Quando rimasi sola perché mio marito venne a mancare, mio figlio mi fece ricoverare in un istituto. Non gliene faccio una colpa perché con il lavoro precario e l’appartamento piccolo non avrebbe potuto ospitarmi. Qui nella casa di riposo dove mi trovo tutti mi trattano bene, il cibo è buono e la stanza è pulita e luminosa. Ma l’ho detto a Suor Gabriella, che nonostante tutto sia in ordine io mi sento ugualmente sola. Anche questo anno sono venuti quelli dell’UNITALSI a prendermi per portarmi a Lourdes. E’ il viaggio che attendo ogni anno perché io sono devota alla Madonna che prego sempre, anche per mio figlio.A Lourdes è successo che i barellieri ci hanno portato nel centro del paese sui Passi di Bernadette ed è stato molto bello vedere i negozi con i ricordini, la gente, i caffè. Mi sono sentita come una persona normale e mi piacerebbe ripetere l’esperienza il prossimo anno.  Altra cosa che dico: vorrei fare un’assemblea con i malati, al Salus,il nostro ospedale-albergo, per raccontare la nostra esperienza, i nostri desideri , la nostra vita. Vorrei per prima cosa raccontare come posso, di quando sono arrivata alla grotta ed ho parlato, dalla mia carrozzina, a Maria e mi veniva da piangere. Perché penso che ormai ci sia solo la Madonna ad ascoltare la voce del mio cuore.Grazie ancora barellieri per questo viaggio a Lourdes.Da un’omelia dell’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato, durante il pellegrinaggio a Lourdes di questo anno: “Per intercessione di Maria, chiediamo al Signore una cosa che noi tutti stiamo perdendo sempre di più: ascoltare chi ci sta vicino e specialmente chi è nella sofferenza fisica e psichica”.