La vocazione al servizio in Azione Cattolica

Quando si parla di vocazione al servizio in Azione Cattolica, il mio pensiero va subito ad una domanda che si poneva Vittorio Bachelet, che fu Presidente Nazionale di AC negli anni difficili ma costruttivi del rinnovamento post-conciliare e del nuovo statuto del 1969. Vittorio Bachelet si chiedeva: tutti noi sappiamo davvero riscoprire nel servizio la gioia? Da autentico testimone di laicità cristiana nella Chiesa e nella società civile, nel suo impegno laicale-associativo maturato e coltivato in Azione Cattolica coniugava servizio, gioia e fedeltà e ne sperimentava la gioia in questa forma di vocazione. Metteva a disposizione dell’Associazione le proprie competenze professionali e le proprie esperienze di vita civile e di fede. Il suo servizio privilegiava i giovani: era professore universitario, vicino e dentro il mondo giovanile che sollecitava a promuoversi. Faceva sentire loro la necessità di agire nel mondo con responsabilità, da attori, operatori attivi e responsabili e non passivi o accomodanti spettatori, a saper leggere e interpretare i segni dei tempi nelle vicende umane con atteggiamento attento, positivo e insieme critico e con la capacità di ascolto, di annuncio e di accoglienza. Credo che in questi riferimenti ci siano un po’ tutti gli ingredienti per entrare nel significato di vocazione al servizio in Azione Cattolica e poter fare una riflessione su questo. Il servizio in AC è una delle scelte profonde dell’Associazione di sempre, di ogni tempo. È una vocazione che dà forma alla nostra esistenza; è ideale prezioso che l’associazione ha da offrire alla Chiesa e al mondo. Si incentra e si basa sul promuovere personalità laicali capaci di raccontare la fede con la Parola e con la vita in ogni ambito della propria esistenza ogni giorno, con gratuità, avendo nel cuore qualcosa di positivo da proporre a chi ci vive accanto, ed è ciò per cui vale la pena impegnarsi e spendersi. È un’esperienza spirituale di testimonianza di vita cristiana che si fa rete di amicizie, di azioni, di riflessioni, di preghiera e rende visibile un servizio vero donato e portato avanti senza rumore e con qualche sacrificio. Questo sforzo, questa fatica, questo tempo che strappiamo alle nostre occupazioni, alla nostra vita quotidiana, vale la pena di essere speso. È un compito tanto difficile quanto affascinante accompagnare altri nel percorso della fede e della vita. Ciò che può ridare slancio a noi, che abbiamo scelto e accolto il dono del servizio e per questo ci prepariamo a praticarlo, è una nuova carica e un nuovo modo di coniugare il rapporto fede e vita, Chiesa e mondo.  È il modo per poter coinvolgere le persone che ci sono affidate; questa bella avventura diventa fruttuosa quando accanto ad ogni persona c’è qualcuno che aiuta a far vedere questo rapporto. La nostra è una laicità che ha bisogno di essere imparata, rielaborata, pensata e posseduta. Ciò dà luogo ad una cultura, ad una sensibilità, ad una spiritualità semplice ed essenziale, a una identità non scontata e a una vita grande, piena di dignità e valore. Per poterne apprezzare questi aspetti, credo che sia necessario fare un percorso lungo, costante, impegnato e serio in Associazione. Questa è la proposta Associativa, buona estate a tutti.Paolo Cappelli – Presidente diocesano Ac

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La festa  degli incontri… a distanza

Per l’ACR, il periodo dopo Pasqua è sempre stato dedicato alla festa degli incontri. L’ evento, sospeso quest’anno a causa dell’emergenza sanitaria, era una grande momento di festa che negli anni ha sempre coinvolto tanti bambini e creato momenti di incontro tra parrocchie e anche diocesi diverse. Quest’anno però insieme agli educatori abbiamo pensato che i bambini potevano incontrarsi comunque in un modo un po’ diverso… ed è nata la Posta degli Incontri. Si sono messi in gioco e hanno aderito i bambini di Cervignano, Cormons, Gradisca, Ronchi e Capriva: ognuno ha ricevuto una lettere da un altro bambino e ha a sua volta mandato una lettera. Con entusiasmo, alcuni genitori hanno riferito agli educatori di come i bambini abbiano continuato e mantenuti i rapporti epistolari. Speriamo che ogni bambino si sia sentito pensato attraverso l’arrivo della lettera e abbia potuto raccontare a qualcuno della sua età come ha vissuto questo periodo: scuola e famiglia, ma anche l’ACR a distanza e la relazione con Gesù,vissuta insieme ai genitori. Ringraziamo Chiara, Anna, Daniela e Rita per averci creduto e aver pensato a questa attività. Per il tempo estivo le diverse parrocchie si sono organizzate in autonomia per proporre brevi attività ai ragazzi. Per gli educatori segnaliamo la possibilità di vivere il campo di formazione Base 1 con la vicina diocesi di Concordia-Pordenone (siamo a disposizione per ulteriori info). Auguriamo un buon tempo di estate eccezionale a ogni bambino ed educatore. Elisabetta Zambon e Silvia Bozzini – responsabili ACR

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Il settore Adulti

Ripartire dalla formazione

L’arrivo dell’estate segna il tempo, anche per il Settore Adulti dell’AC Goriziana, per la verifica di questi primi mesi di attività associativa, dopo il “passaggio del testimone” avvenuto a febbraio con il rinnovo del Consiglio Diocesano e delle varie responsabilità associative.Le vicende legate alla pandemia del Covid-19, hanno lasciato un segno incredibilmente profondo in ogni attività economica e sociale dell’intero pianeta ed ancora oggi non si conosce quali potranno essere gli effetti che ancora dovremo affrontare in un prossimo futuro.Anche le nostre azioni e le nostre attività hanno dovuto “cambiare il passo” o modificarsi.La principale preoccupazione della Vice-Presidenza Adulti, fin dall’inizio del lockdown, è stata quella di cercare di essere vicino a tutti gli associati, principalmente tramite dei presidenti parrocchiali, cercando contestualmente anche di provare quelle nuove vie di comunicazione che ci aiutassero a sostituire i nostri consueti incontri. Abbiamo dovuto pertanto prendere dimestichezza, in brevissimo tempo, con l’uso di piattaforme per incontri online, video chiamate con cellulari o pc, webinar, conferece-call su social network, Sante Messe in streaming…Nonostante qualche difficoltà iniziale, non possiamo che ringraziare queste nuove tecnologie che ci hanno permesso di rimanere in contatto anche in questo tempo particolare.Assieme a tutta la nuova Presidenza, siamo poi riusciti a realizzare questo foglio di “collegamento”, con l’intento di far circolare le notizie a tutti i nostri aderenti, mantenendo viva l’attenzione su ciò che di bello e importante veniva portato avanti o che poteva essere proposto all’interno anche delle nostre parrocchie.Abbiamo incontrato via web i responsabili diocesani dell’intero Triveneto, per ri-conoscerci malgrado le distanze, scambiando le esperienze e gli strumenti che ogni sede territoriale metteva in campo per le proprie attività formative.La nostra associazione diocesana ha inoltre organizzato due serie di incontri molto importanti:il primo ciclo di incontri dal titolo “AAA cristiani cercasi”, ha visto come relatore don Federico Grosso, docente di Teologia fondamentale e catechetica e prodirettore dell’Istituto di Scienze religiose “Santi Ermagora e Fortunato” di Udine, che ci ha presentato la vita di due “grandi” della nostra storia recente, Beato Giorgio La Pira e don Lorenzo Milani. Guardando alla vita di queste due figure, al loro impegno ed attività, abbiamo cercato di rileggere il nostro tempo per comprendere assieme quale testimonianza ed impegno noi cristiani siamo chiamati a vivere per poter essere quel “sale” che deve dare sapore.Il secondo ciclo, invece, dal titolo “Abitare il proprio tempo”, organizzati assieme agli amici della Vice-Presidenza Adulti di Trieste, ha avuto come relatore principale Padre Francesco Occhetta, gesuita, giornalista di Civiltà Cattolica, docente alla Pontificia facoltà teologica dell’Italia Meridionale, appassionato di pastorale, giovani, cultura, politica, filosofia. Il primo incontro in particolare, dal titolo “Cattolici e politica: scenari, temi e impegno” è stato moderato dal Mauro Ungaro, direttore del settimanale diocesano Voce Isontina, mentre il secondo dal titolo “I lavori che nascono: fondamenti antropologici e giuridici”, ha visto la partecipazione anche dell’Avvocato Ciro Cafiero, giuslavorista, dal 2012 consulente ed esperto in materia di politiche per il lavoro presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, componente della Scuola di Alta Formazione Politica de “La Civiltà Cattolica”, e moderatore Giuseppe Notarstefano, Vice Presidente nazionale per il Settore Adulti dell’Aci, ricercatore in Statistica economica e dottore di ricerca in Statistica applicata all’Università di Palermo. Questi incontri sono stati di aiuto per poter avere lo sguardo preparato ed attento necessario per interpretare, alla luce del Vangelo, i segni e le vicende che attraversano il mondo politico e del lavoro, con quella coscienza critica sempre alla ricerca di un senso “morale ed etico” per il bene comune.Tutti gli incontri hanno visto una buona partecipazione di persone provenienti anche da fuori diocesi, diventando momenti privilegiati e di confronto molto interessanti.Con l’augurio di riuscire ad incontrarci come di consueto a settembre, auguriamo a tutti voi ed alle vostre famiglie di trascorrere una buona estate.Luca Tardivo e Claudia Valentini – Vicepresidenti adulti AC diocesi di Gorizia