La semplicità e la mitezza di mons. Anton Lazar

Ha concluso la sua vita nella notte fra domenica e lunedì, il sacerdote diocesano e canonico del Capitolo metropolitano monsignor Anton Lazar. Classe 1927, originario di Idria (Slovenia) dove era nato l’11 gennaio 1927 da Peter (minatore nella miniera di Idria) e Maria Zajc (casalinga) e dove frequentò le scuole elementari. Alunno del Seminario minore a Gorizia ed a Castellerio (UD), studiò teologia a Ljubljana, dove venne ordinato presbitero dal Vescovo-martire mons. Anton Vovk il 29 giugno 1952 nella Cattedrale di San Nicolò.Dopo un breve servizio di vicario sostituto ad Idria, entrò nel servizio militare in Bosnia (dal settembre 1952 a settembre 1953): dall’Amministratore Apostolico di Koper-Capodistria, ricevette l’incarico pastorale per la comunità di Ledine presso Idria, quindi quello di cooperatore a Tolmino (da gennaio 1954 ad aprile dello stesso anno). Il 28 aprile 1954 venne nominato vicario economo a Log pod Mangartom (Bovec-Plezzo) e contemporaneamente vicario sostituto a Soca e Trenta (Bovec-Plezzo). Il 1 agosto 1962 entrò da vicario economo a Zavratec (presso Idria) e vi rimase fino al 1972.Su insistente invito di mons. Francesco Mocnik , nell’autunno del 1972, lasciò l’Amministrazione Apostolica di Koper per trasferirsi a Gorizia, dove ricevette l’incarico di vicario economo a Doberdò del Lago. Dopo l’incardinazione in diocesi, diventò parroco nel 1973 e ricoprì anche l’ufficio di vicario economo a Jamiano. Il 1 settembre 1986 fu trasferito parroco a San Floriano del Collio, dove rimase fino al 2011, anno in cui rinunciò alla parrocchia ed entrò in quiscenza, ricevendo la nomina di Canonico del Capitolo Metropolitano nel beneficio dei Santi Cirillo e Metodio.Don Anton Lazar è stato per due mandati decano del decanato di Sant’Andrea (dal 1990) e membro del Collegio dei Consultori (1994-99). Al suo fianco, dal 1954 ed ininterrottamente, è vissuta la sorella Anica, tre anni più anziana di lui, tutt’ora vivente ed ospite della Casa dei pensionati a Podsabotin (in Slovenia, sotto il colle di San Floriano). Una presenza fondamentale nella vita del fratello, umile, laboriosa e nascosta. A causa della salute precaria, i due fratelli dovettero accettare di vivere lontani: dopo tanto tempo, domenica 17 aprile, Anica venne a visitare il fratello sacerdote dodici ore prima della morte. Negli ultimi anni è stato ospite della comunità sacerdotale a Gorizia dove ha concluso la sua lunga esistenza.In diocesi di Gorizia don Lazar partecipò attivamente alla vita religiosa e culturale della comunità slovena, fu grande sostenitore degli scouts e per un lungo periodo assistente ecclesiastico dell’Unione Cattolica cori parrocchiali.Uomo semplice e mite, provato dalla vita, ha dimostrato sempre una capacità di accoglienza e di rispetto verso tutti. Ha saputo inserirsi nella vita delle comunità e del presbiterio diocesano con grande disponibilità avendo la responsabilità di due comunità completamente diverse della diocesi goriziana e della zona pastorale slovena, partecipando attivamente all’attività pastorale e culturale. Rigoroso con sé e con gli altri, ha lavorato anche per la casa canonica di Doberdò e per la chiesa ed il campanile di S.Floriano. Alla sua iniziativa e al suo impegno religioso si deve proprio una grande fedeltà ed uno spirito di servizio che ha espresso nel corso della lunga esistenza. E’ stato amico di tanti sacerdoti diocesani e ha portato i pesi delle situazioni che, qualche volta, sono state particolarmente complicate. Lascia a tutti l’esempio di una vita sacerdotale fedele.Giovedì 21 aprile a San Floriano del Collio, l’arcivescovo Dino De Antoni ha presieduto la liturgia esequiale di commiato. La salma è stata inumata nella tomba di famiglia a Idria.