La preghiera della Chiesa non si interrompe

Carissimi, mi pare giusto salutarvi con l’augurio: “Shalom” che dice la certezza che siamo sempre accompagnati dalla presenza forte del Signore.  Una Pasqua anomala questa. Pasqua aliturgica, senza la possibilità dei riti che ci aiutano ad entrare nella profondità del mistero pasquale, e soprattutto una settimana santa che non vede il popolo di Dio radunarsi (… in queste settimane di concitazione diversi hanno proposto di cambiare la data della Pasqua, ma questo non è possibile non solo per il legame con la Pasqua d’Israele e anche con la primavera, con un rinnovamento – direi – cosmico, ma soprattutto  perché la Pasqua ci raggiunge la dove siamo, come ogni domenica… ci trova nella situazione dove stiamo vivendo. E quanto bisogno abbiamo che ci trovi proprio adesso…). Nonostante tutto la preghiera della Chiesa non si interrompe. Cosa fare? Direi innanzitutto di tenere desta la nostalgia del ritrovarci insieme per vivere nelle nostre comunità e per celebrare… non ci si può accontentare di guardare le celebrazioni in televisione o videostreaming ci rendiamo conto da soli che non è umanamente sufficiente.  Certamente in un momento di emergenza sanitaria come questo sono un aiuto a tenerci uniti, come anche i sussidi per la preghiera in famiglia. E ringraziamo di cuore chi con tanto impegno li prepara. Poi verrà il momento in cui usciremo dalle nostre case, torneremo nelle nostre chiese e ci raduneremo con gioia a celebrare insieme l’Eucarestia attorno all’unica mensa per condividere la Parola e il Pane, che sono la vita stessa del Signore per noi! Ci auguriamo arrivi presto e in questa attesa non dimentichiamo mai nella nostra preghiera e nei gesti possibili gli ammalati e tutti coloro che sono nel bisogno. Un abbraccio a tutti e grazie per quello che fate di bello e di bene!