La Giornata del Malato

La XXIV^ Giornata Mondiale del Malato verrà celebrata in modo solenne l’11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, in Terra Santa a Nazareth dove “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv. 1,14). Siamo invitati a meditare il racconto evangelico delle Nozze di Cana (Gv. 2, 1-11), dove Gesù manifestò la sua gloria per intervento di sua madre. Pertanto, il tema proposto è “Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria: ’Qualsiasi cosa vi dica, fatela’ (Gv. 2,5)”.Nelle Nozze di Cana, Maria è la donna premurosa che si accorge del problema, scopre la difficoltà, si attiva per risolvere la situazione e non si ferma alla prima difficoltà. Gesù trasforma l’acqua per la purificazione, l’acqua sporca o comunque resa impura, in vino, in sorgente di vita, e abbondante. Gesù prende le nostre negatività e le trasforma in risorse. I servi, gli invitati partecipano all’evento ma non ne colgono il significato, non si stupiscono di nulla. Il direttore del banchetto rimprovera lo sposo per la cattiva organizzazione. Ha offerto il vino buono agli ubriachi. Non si fa così: è uno spreco! Dio è proprio così: sprecone! Inonda di amore misericordioso il genere umano, e questo non si accorge di nulla, dà tutto per scontato, anzi fa i conti in tasca a Dio. “Nella sollecitudine di Maria – scrive Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale del Malato 2016 – si rispecchia la tenerezza di Dio. E quella stessa tenerezza si fa presente nella vita di tante persone che si trovano accanto ai malati e sanno coglierne i bisogni, anche quelli più impercettibili, perché guardano con occhi pieni d’amore”. Nell’intervento dei servitori, Papa Francesco coglie che Gesù “vuole servirsi dell’aiuto umano per compiere il prodigio (…) vuole contare sulla collaborazione umana. (…). Questi personaggi anonimi (…) obbediscono, ma obbediscono generosamente. Si fidano della Madre, e fanno subito e bene ciò che viene loro richiesto, senza lamentarsi, senza calcoli”. Il Papa prosegue affermando: “In questa Giornata Mondiale del Malato possiamo chiedere a Gesù misericordioso, attraverso l’intercessione di Maria, Madre sua e nostra, che conceda a tutti noi questa disposizione al servizio… dei nostri fratelli e delle nostre sorelle malati. Siamo certi che il Signore non mancherà di trasformare il nostro sforzo umano in qualche cosa di divino. Anche noi possiamo essere mani, braccia, cuori che aiutano Dio a compiere i suoi prodigi spesso nascosti. Anche noi, sani o malati, possiamo offrire le nostre fatiche e sofferenze come quell’acqua che riempì le anfore alle Nozze di Cana e fu trasformata nel vino più buono”. In questo Giubileo Straordinario della Misericordia siamo invitati come comunità cristiana ad essere come Maria, attenti alle sofferenze presenti nella nostra realtà, in particolare malati e anziani nelle nostre case; ad essere testimoni attivi dell’amore misericordioso traboccante di Dio; ad essere presenza di consolazione per chi vive la solitudine o la riduzione dei rapporti umani. Il sorgere di gruppi di persone disponibili a visitare i malati, a confortare gli afflitti potrebbe il segno che resta di questo Giubileo Straordinario della Misericordia.

Il programma

Giovedì 11 febbraio, Giornata Mondiale del Malato, la Pastorale della Salute propone che nelle strutture socio-sanitarie, cioè negli Ospedali di Gorizia, Monfalcone e Pineta del Carso di Aurisina e nelle Case di Riposo si celebri l’Eucaristia. È opportuno che queste celebrazioni ricevano una sottolineatura particolare: siano il convenire della Comunità presente nel territorio all’interno delle strutture. Si manifesta così l’impegno della comunità di donare attenzione alle persone presenti negli Ospedali e nelle Case di Riposo. Domenica 14 febbraio, Giornata Diocesana del Malato, la celebrazione diocesana si terrà nella Parrocchia di San Michele Arcangelo a Cervignano: alle 14.30 Rosario e alle 15 la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo. I “malati” che possono, uscendo da casa, incontrano la comunità dei fedeli e sono al centro dell’attenzione ecclesiale. Esperienza questa che non può essere di un giorno, ma che ogni comunità è invitata a rendere sempre più quotidiana e normale. In settembre ci sarà il pellegrinaggio a Barbana del malato, del volontario e dell’operatore sanitario per vivere il Giubileo Straordinario della Misericordia.