“Io conservo la speranza”

Carissimi Amici e Benefattori, a pochi giorni dal Santo Natale vi sentiamo vicini e vorremmo condividere con voi la gioia e la speranza che il Bambino Gesù suscita nel cuore di piccoli e grandi che lo attendono. Ma non solo, perché il Burkina Faso continua ad essere vittima di attacchi terroristici sempre più frequenti e violenti. Stanno seminando lutto, distruzione, terrore, instabilità… nelle zone alla frontiera con il Mali e il Niger, le più colpite. Fortunatamente, nelle altre località del Paese la vita continua come se… In questo contesto di insicurezza, quali le soddisfazioni, i motivi di speranza? M., Insegnante di scuola materna (grazie al progetto “Un sorriso per il futuro”), ci invita a casa sua dopo la S. Messa. Con occhi sfavillanti ci dichiara: “Sono una donna felice”. Accanto a lei, il marito, rientrato la sera prima per un brevissimo congedo dopo sette mesi nella base militare di una delle zone più martoriate dai terroristi sulla diocesi di Dédougou. Sulle ginocchia di lui, il figlio che frequenta le elementari e la figlioletta, l’ asilo. In braccio a M., la bimba di pochi mesi, tutto sorrisi. Eppure, c’ è aria di serenità in questa famiglia. Prima di lasciarci, proponiamo una preghiera. Il bambino, spontaneamente, si affretta a preparare il tavolino, lo copre e vi deposita sopra una croce, una statuetta della Madonna e due corone bianche del Rosario: rimaniamo colpite dal loro raccoglimento. I bambini si fanno il segno della croce e recitano perfettamente il Pater, Ave e Gloria… E non ci lasciano partire se non dopo averci offerto un presente e due bottiglie di acqua fresca per il viaggio di ritorno…Ricordiamo che i destinatari del progetto sono ragazzi e ragazze, studenti delle scuole medie e licei e universitari. Da quando siamo arrivate, manteniamo i contatti con i giovani universitari che man mano stanno raggiungendo l’ambito traguardo della laurea nelle varie discipline: Economia, Medicina, Farmacia, Comunicazioni, Sociologia… Mentre Adé ci annuncia che è appena arrivata nel suo primo posto di lavoro, come Ostetrica; Clarisse, dal canto suo, che ha terminato la sua formazione di Ostetrica e che la cerimonia del Diploma si farà a giugno-luglio. L’altro giorno, ci ha fatto visita Thiérry; bravo saldatore che si batte per affermarsi nella giungla del lavoro e della corruzione. Ai clienti, debitori recalcitranti, quando dice che dovrà prendere i provvedimenti del caso, si sente rispondere: “tu, qui sei meno di un granello di sabbia…”. Così si esprime il giovane saldatore : “Riguardo al mio lavoro, tengo duro malgrado le difficoltà, perché il combattimento di ogni giorno non è facile. Io però rimango fermo nelle mie convinzioni”. “Ça ira”. Come molti usano dire qui: “ce la faremo”. Poi c’è Max, Studente universitario in Biologia, dopo aver tentato numerose volte di passare i concorsi – come migliaia di altri giovani – si vede proporre il reclutamento nel Corpo Militare della “Gendermerie Nationale”. Tra l’altro il più colpito. Accetta subito. Perché? Per alleviare i sacrifici e situazione economica precaria del papà nel mantenere e sostenere i suoi fratelli e sorelle anche loro “sui banchi di scuola”.E ringrazia sentitamente la diocesi di Gorizia per l’accompagnamento ricevuto fino qui… Intanto i Vescovi del Burkina non si stancano di esortare i fedeli e di interpellare le coscienze di tutti gli uomini e donne di buona volontà ricordando le armi della non violenza, e del dialogo interreligioso di cui il Signore ci mette a disposizione: la preghiera personale e comunitaria, i gruppi di preghiera e i movimenti, la frequenza  ai sacramenti di Comunione e riconciliazione, il digiuno, Il Santo Rosario, l’ Adorazione Eucaristica… Come ci ha detto don André, proveniente da una delle zone addirittura minate: “Io conservo la speranza”. Carissimi Amici e Benefattori, alla speranza, nelle promesse di vita di Colui che viene, ci uniamo anche noi. A voi, la nostra profonda gratitudine, e auguri di un Sereno Natale e Buon Anno Nuovo, certe che anche per voi la speranza sarà la vostra forza. Dal Burkina Faso, Ivana e Teresa,e a… distanza, Luisella