Incontri che scaldano il cuore

Negli scorsi mesi avete spesso avuto modo di leggere, su queste pagine, i racconti di vita quotidiana alla Casa della Provvidenza di Chisinau, in Moldavia, che ci riportava suor Rosetta Benedetti.Come avevamo spiegato nel corso delle settimane, la vita alla Casa della Provvidenza e al vicino Centro Congressi, gestiti dalle Suore della Provvidenza, è drasticamente cambiata dallo scorso 24 febbraio quando, con lo scoppio del conflitto in Ucraina, le due strutture si sono trovate ad accogliere centinaia e centinaia di persone, principalmente anziane, donne giovani e bambini, in fuga dalle brutalità della guerra.In tutto questo suor Rosetta è stata per noi quasi una “corrispondente”, sempre presente e disponibile alle nostre telefonate per un aggiornamento sulla situazione. Per diverse settimane il mio e il suo è stato un “appuntamento fisso” in cui, in intense telefonate, la religiosa mi raccontava delle anziane di Odessa fuggite a piedi, delle giovani mamme con i mariti e compagni al fronte, di gente di passaggio e di famiglie che invece decidevano di fermarsi presso la loro struttura, sperando di poter far rientro nella propria casa quanto prima.Suor Rosetta ed io non avevamo ancora mai avuto modo di conoscerci di persona ma, finalmente, la scorsa settimana abbiamo avuto questa possibilità. La religiosa è infatti rientrata per un breve periodo in Italia, per frequentare tre corsi di aggiornamento e formazione che l’hanno portata dapprima a Torre del Greco, poi a Belvedere di Tezze e quindi a Orzano, con alcune tappe anche nei luoghi dove vivono alcuni suoi famigliari.Ho approfittato della sua permanenza a Orzano, presso la Casa per Esercizi “padre Luigi”, per raggiungerla e, finalmente, incontrarci dal vivo.Vederla è stato davvero come ritrovare una vecchia amica: ci siamo abbracciate e ci siamo lasciate andare ad una lunga chiacchierata.Tantissimi gli argomenti di cui abbiamo parlato. Suor Rosetta mi ha raccontato dei corsi di formazione che l’anno riportata in Italia: “è importante per noi mantenerci sempre informate e aggiornate, non mancando di confrontarci sulle varie esperienze che rispettivamente facciamo, anche all’estero, come nel mio caso. Il corso che sto seguendo in questi giorni qu ad Orzano, che punta anche ad aggiornaci su alcuni aspetti rinnovati nella nostra congregazione, è molto interessante ma, lo ammetto, anche molto impegnativo!”.La religiosa mi ha poi raccontato, proprio parlando di esperienze all’estero, della lunga storia e della diffusa presenza delle Suore della Provvidenza nel mondo: “siamo quasi in tutti i continenti: dalle prime esperienze in Sud America, che dal Brasile ci hanno portato ad essere anche in Uruguay, Argentina, Bolivia, passando poi ad essere presenti anche in Africa e in Asia. In India ci sono più di 100 suore e continuano ad esserci molte vocazioni; c’è poi una presenza in Thailandia e anche in Birmania. Qui la storia è molto particolare: una piccola congregazione di suore birmane si era trovata senza il suo fondatore e rimaneva completamente da sola. Per un caso fortuito, durante un viaggio a Roma una di loro è entrata in contatto con alcune Suore della Provvidenza. Da subito si sono sentite vicine nello spirito e negli intenti e così questa piccola congregazione ha trovato una nuova “casa”, entrando a far parte della famiglia delle Suore della Provvidenza e continuando a operare sul territorio Birmano.La nostra è una congregazione piccola ma siamo sparse dappertutto, non dobbiamo chiuderci!”.Non abbiamo mancato infine di parlare della grave situazione in Ucraina, che si ripercuote anche sulle attività della Casa della Provvidenza e del Centro Congressi di Chisinau, dove suor Rosetta opera con 3 consorelle. “Abbiamo sempre con noi un’ottantina di persone – ha raccontato – e praticamente tutte ormai sono stabili presso il nostro Centro, in attesa che la situazione consenta loro di poter rientrare nelle proprie cittadine.Cerchiamo sempre di rimanere loro vicine, anche perché i momenti di sconforto, soprattutto tra le più anziane, ci sono e sono molto intensi. Offriamo il nostro supporto anche ai bambini, per i quali abbiamo allestito degli spazi dove poter giocare e seguire le lezioni a distanza che le loro scuole in Ucraina proseguono ad offrire. Per tutti cerchiamo di dare sempre un’attenzione, una parola di conforto, un sorriso, di offrire un luogo che sappia di “casa”.Accanto a tutto ciò proseguiamo con la nostra “regolare” attività, che prevede la Scuola Materna – dove io sono impegnata tre giorni a settimana per l’educazione religiosa e quotidianamente per il momento dei pasti -, che conta 4 sezioni con 25 bambini l’una, e la distribuzione delle borse della spesa ai tanti anziani soli della città. C’è tanto lavoro ma lo svolgiamo sempre con gioia, felici di poter aiutare tante persone che si rivolgono a noi in cerca di aiuto”.Suor Rosetta, terminata la formazione, farà ora rientro a Chisinau. Ci siamo salutate dandoci l’arrivederci e, proprio come con una cara amica, promettendoci di risentirci presto.Grazie mille, cara suor Rosetta!